La Nuova Sardegna

Oristano

«Medici senza direttive per la ripresa»

di Eleonora Caddeo
«Medici senza direttive per la ripresa»

Il presidente dell’Ordine provinciale denuncia i ritardi nell’organizzazione

31 maggio 2020
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ORISTANO. Riprogrammazione delle agende delle attività sospese durante l'emergenza Covid-19 e delle nuove prenotazioni attraverso il servizio on line, ripresa delle visite specialistiche ambulatoriali e riorganizzazione degli spazi, ospedalieri e poliambulatoriali, tutto per la ripresa in sicurezza del servizio sanitario. Sono le indicazioni generali inviate dall’Ats anche all’Assl di Oristano suggerendo gli indirizzi da tenere per l’avvio della Fase 2 sanitaria, con la ripresa graduale dell’attività ambulatoriale e degli interventi chirurgici programmati.

Una ripartenza sempre più necessaria e ormai non più prorogabile secondo l’Ordine dei medici provinciale. «Non possiamo più permetterci ritardi – sottolinea il presidente dell’Ordine, Antonio Sulis –. La Regione ha fornito indicazioni ben precise, ora spetta all’Assl determinare le regole per passare alla fase successiva. I medici di famiglia ci stanno rappresentando una situazione notevolmente critica per i pazienti con patologie croniche, bisognosi di controlli periodici o che avevano un intervento programmato non urgente, ma che comunque non può essere procrastinato ulteriormente».

Nel documento dell’Ats la riprogrammazione delle agende delle attività ambulatoriali sospese e delle nuove prenotazioni via web deve seguire un ordine prioritario, nella prima fase dando precedenza ai codici di urgenza e brevi, successivamente ampliando a quelli differibili e programmabili. Un pre-triage telefonico, svolto quarantott'ore prima dell'appuntamento, fornirà le prime indicazioni utili ai sanitari che saranno poi completate con il triage in struttura il giorno della prestazione. A essere riprogrammate per prime saranno le prestazioni ambulatoriali già in calendario nei mesi di chiusura, e valutati gli spazi rimanenti per le nuove prenotazioni, tenendo conto anche di una tempistica, dilatata dai tempi necessari alla sanificazione tra una visita e l’altra.

«Quello che ha messo in evidenza il Covid-19 – spiega Sulis – sono le lacune strutturali, per esempio nei percorsi e nelle sale d’attesa, di ospedali e poliambulatori. Tenendo conto dell’arretrato di questi mesi, della nuova scansione temporale ci troveremo di fronte a liste d’attesa ben più pesanti di quelle ante Covid. Pensiamo al reparto di cardiologia che segue anche i pazienti cronici con scompensi cardiaci con controlli periodici. Se prima in una giornata gli specialisti riuscivano a offrire oltre cinquanta visite, ora con i tempi per visita da rivedere e il personale in calo non potranno nemmeno avvicinarsi ad un numero a due cifre».

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