La Nuova Sardegna

Oristano

Ad Ardauli le Poste non rispondono ai solleciti del sindaco

Ad Ardauli le Poste non rispondono ai solleciti del sindaco

ARDAULI. All'ennesimo appello rimasto inascoltato il sindaco si è rivolto direttamente alla sede romana di Poste Italiane per chiedere il ripristino del servizio giornaliero nell’ufficio locale, che...

04 giugno 2020
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ARDAULI. All'ennesimo appello rimasto inascoltato il sindaco si è rivolto direttamente alla sede romana di Poste Italiane per chiedere il ripristino del servizio giornaliero nell’ufficio locale, che dall'inizio dell'emergenza epidemiologica apre al pubblico tre volte alla settimana. La riduzione degli orari è causa di disagi all'utenza, costretta a lunghe attese anche per la presenza di un solo dipendente, il quale, evidentemente, non può smaltire la mole di lavoro che prima veniva diluita in sei giorni.

Il Comune pretende risposte, in tempi rapidi. «Un chiarimento è quantomeno dovuto – commenta il sindaco Massimo Ibba – i due solleciti presentati in precedenza non sono stati minimamente presi in considerazione. Non capisco questo silenzio. Avrebbero almeno potuto spiegare le ragioni per cui ancora non si può tornare alla normalità. Potrei anche non condividerle ma almeno saprei come regolarmi. È vero che l'emergenza sanitaria non è ancora superata, ma tutte le attività stanno riprendendo e a mio avviso ci sono le condizioni perché sia ripristinato il servizio giornaliero. Se poi esistono delle dinamiche aziendali che al momento non consentono di riattivare lo sportello sei giorni su sette lo comunichino, ma è inconcepibile non ricevere alcuna risposta».

Nel sollecito inoltrato alla direzione nazionale di Poste Italiane e alla responsabile della comunicazione territoriale per la Sardegna, Massimo Ibba ha posto anche un problema di sicurezza.

«Con tre sole aperture settimanali è più facile che si creino degli assembramenti all'esterno dell'ufficio postale», evidenzia il primo cittadino. «Senza contare i disagi dovuti al fatto che la stragrande maggioranza degli utenti è rappresentata da persone anziane».

Maria Antonietta Cossu

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