La Nuova Sardegna

Oristano

Droga e incendi di auto, sarà processo per nove

di Enrico Carta
Droga e incendi di auto, sarà processo per nove

La procura chiede il rito immediato per lo spaccio e una serie di attentati Il fuoco appiccato alle macchine di chi non saldava il debito per lo stupefacente

12 giugno 2020
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ORISTANO. Drug & fire. Il titolo è da film hollywoodiano, ma l’inchiesta è tutta oristanese. Altrettanto lo sono i fatti e il processo che inizierà il 6 ottobre. Il pubblico ministero Andrea Chelo ha chiesto infatti il giudizio immediato per nove degli undici indagati dell’operazione portata a compimento dai carabinieri della Compagnia del capoluogo. Il blitz all’alba del 3 marzo scorso mise fine non solo a un giro di spaccio che, secondo le accuse, stava sempre più prendendo piede coinvolgendo anche un numero notevole di minorenni, ma anche a una serie di tentativi di estorsione non andati a buon fine solamente perché le vittime non pagavano i debiti. A quel punto però l’arma in più di alcuni degli indagati sarebbe stata il fuoco: gli incendi di auto che da mesi si stavano moltiplicando erano quindi la punizione per chi aveva acquistato la droga, ma non aveva pagato i loro fornitori.

Incastrati da pedinamenti, soffiate, intercettazioni e sequestri di droga, diversi indagati finirono in carcere. Alcuni di loro sono tutt’ora in custodia cautelare, mentre per altri sono arrivati i domiciliari o l’obbligo di dimora. La richiesta di rito immediato riguarda gli oristanesi Fabio Orrù, 32 anni difeso dall’avvocato Carlo Figus, Lara Pinna, 21 anni difesa dall’avvocatessa Erika Dessì, Matteo Zucca, 34 anni difeso dagli avvocati Fabio Costa e Piergavino Paolini, Sandro Mele, 31 anni difeso dall’avvocatessa Antonella Piredda, Angelo Erdas, 57 anni difeso dall’avvocato Fabio Costa, Davide Melis, 29 anni, e ancora Alessandro Casu, 42 anni di Santa Giusta difeso dall’avvocato Fernando Vignes, Giovanni Antonio Migheli, 48 anni di Fordongianus difeso dagli avvocati Manuela Cau e Carlo Figus, e Patrizio Demartis, 23 anni di Fordongianus difeso dall’avvocato Antonello Casula.

Sono state invece stralciate le posizioni di altri due indagati della prima ora, entrambi di Santa Giusta. Sono Alice Camedda, 34 anni, e Cristian Vacca, 19 anni. Quest’ultimo, assieme a un minorenne a sua volta sotto inchiesta, sarebbe la persona dal cerino facile che avrebbe appiccato gli incendi alle auto dei debitori in più occasioni, mandando in fumo un’Audi A3 in via Ales, una Punto in via Sorgono, una Picasso in via Piemonte e una Scenic in via Alghero. Secondo l’accusa sarebbe l’autore delle spedizioni punitive con cui Fabio Orrù e la fidanzata Lara Pinna avrebbero deciso di vendicarsi di chi non aveva onorato gli impegni ovvero di chi aveva ricevuto la droga e non aveva saldato i conti.

L’accusa di averla spacciata o comunque detenuta o ancora coltivata riguarda tutti gli imputati. Per lo più si trattava di marijuana rivenduta in città e recuperata, secondo i carabinieri, attraverso il canale di rifornimento costituito Giovanni Antonio Migheli e Patrizio Demartis. Non sarebbe però mancata la cocaina, come dimostrano i dialoghi intercettati e persino qualche sequestro effettuato quando il troncone principale dell’indagine andava avanti. I reati di tentata estorsione sono invece attribuiti ai soli Fabio Orrù, Lara Pinna e Matteo Zucca. Quest’ultimo è accusato anche di lesioni per il pestaggio avvenuto ai giardini pubblici di viale Repubblica ai danni di uno dei consumatori. Anche quella doveva essere una lezione per chi acquistava, ma non pagava.

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