La Nuova Sardegna

Oristano

Impresa edile beffa lo studio legale

di Enrico Carta
Impresa edile beffa lo studio legale

Ditta cinese si impossessa del sito internet dell’avvocato Siuni. Scatta la denuncia

12 giugno 2020
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ORISTANO. Sino a qualche settimana fa, digitando l’indirizzo www.studiolegalesiuni.it, si era sicuri di accedere al sito internet dello studio legale dell’avvocato Gianfranco Siuni e degli altri colleghi che vi lavorano. Lo dice il nome e in fondo pare scontato che sia così. Anzi, era proprio così, sino a qualche tempo fa. Oggi invece a quell’indirizzo, anziché toghe e codici penali o civili, compaiono trivelle, ruspe, mezzi meccanici e macchinari di quelli che si utilizzano per lavorare marmi e altre pietre.

Di avvocati, di aule di tribunale e persino di Sardegna nulla è rimasto. Lo si capisce anche dalla grande scritta verde che riporta il nome “Liu Yang” che reclamizza i suoi prodotti per grandi lavori. Inizialmente l’avvocato Gianfranco Siuni che da tanti anni utilizzava quel sito internet per condividere sentenze e novità legate alla giurisprudenza, ha pensato di aver digitato un indirizzo sbagliato, ma anche il secondo tentativo ha dato il medesimo risultato e allora la conclusione è stata una sola: qualcuno si era impossessato del dominio sin lì utilizzato dallo studio legale oristanese per promuovere la propria attività. Il problema è stato forse ingenerato da un pagamento non andato a buon fine, ma è tutto da stabilire se sia davvero questo il motivo.

In ogni caso un avvocato sa bene come muoversi in questo ambito e, qualche giorno dopo aver cercato di chiarire la situazione con chi gestiva il dominio dietro il pagamento di un compenso, ha presentato denuncia alla procura della Repubblica, evidenziando che, chi si occupa di produrre macchinari per la lavorazione di marmi, graniti e altre pietre, non può certo attribuirsi il titolo di studio legale e tanto meno può appropriarsi di quello di “studio legale Siuni” immediatamente da tutti identificato con quello guidato dall’avvocato oristanese.

Al di là dell’impossibilità di riprendere possesso dell’indirizzo internet a lungo utilizzato, la denuncia evidenzia anche come lo studio legale abbia subito un danno, ma soprattutto ritiene di essere la vittima di una truffa per cui, attraverso l’avvocatessa Claudia Piroddu, chiede alla procura di aprire un’indagine che porti direttamente all’emissione di un decreto penale di condanna ritenendo che il reato sia evidente di per sé senza bisogno di un processo. «Ritengo che fregiarsi del titolo di studio legale da parte di colui che legale non è – dice l’avvocato Siuni, quello vero naturalmente – occorra una spregiudicatezza non comune».

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