La Nuova Sardegna

Oristano

Comune, bilancio in rosso: in cassa 3 milioni in meno

di Davide Pinna
Comune, bilancio in rosso: in cassa 3 milioni in meno

Esenzioni e rinvii nei pagamenti fanno crollare le entrate dell’amministrazione L’allarme dell’assessore: «Attendiamo la Tari, ma il crollo sarà pesantissimo»

14 luglio 2020
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ORISTANO. C’era da aspettarselo, fra rinvii delle scadenze fiscali, esenzioni e difficoltà economiche dovute alla serrata generale dei mesi scorsi. Benché fosse facilmente prevedibile, la voragine che si è aperta nelle entrate tributarie del Comune nel primo semestre 2020 è comunque impressionante. Tra gennaio e giugno del 2020 sono stati incassati 2 milioni e 872mila euro. Nello stesso periodo del 2019 erano entrati nelle casse comunali 5 milioni e 785mila euro: la diminuzione degli introiti è quindi di circa il 50%.

«Bisogna considerare lo slittamento della prima rata della Tari e altri elementi – rassicura l’assessore al Bilancio Angelo Angioi –, ma comunque a fine anno una perdita ci sarà sicuramente. Stimo che si aggirerà attorno ai 2 milioni in meno di entrate tributarie rispetto all’anno precedente».

L’imposta municipale propria, la nuova Imu che comprende da quest’anno anche la Tasi, è quella che, si fa per dire, ha retto meglio il confronto con la crisi: l’incasso ammonta a 1 milione e 722mila euro contro i quasi 3 milioni raccolti con Imu e Tasi complessivamente nel primo semestre 2019. La prima rata è scaduta il 16 giugno, e l’esenzione a causa del Covid degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive può spiegare una parte del calo: i calcoli degli uffici, però, sono ancora in corso e sembrerebbe che l’incasso dell’acconto si attesterà attorno ai 2 milioni. Diminuisce invece il recupero dell’evasione fiscale sui tributi comunali: nel 2019 aveva fruttato quasi 124mila euro, quest'anno solo 33mila.

Crolla drasticamente, invece, la tassa sui rifiuti che porterà in cassa rispetto al 2019 di oltre il 75% in meno. L’incasso è stato infatti di 426mila euro, contro il milione e 900mila del primo semestre 2019. La differenza è enorme, ma va ricordato che la scadenza per il pagamento della prima rata è stata posticipata dal 16 maggio al 16 luglio, proprio a causa della quarantena. Solo tra qualche giorno sarà quindi possibile capire quale sarà l’incidenza dell’evasione, dovuta alle difficoltà economiche più che alla furberia, anche se va tenuto presente che il gettito sarà sicuramente minore dato che le attività commerciali non dovranno pagare per i mesi di chiusura.

«Sarà il Comune a coprire con risorse proprie questa esenzione», spiega Angioi. Il punto è che il servizio di raccolta rifiuti deve essere finanziato integralmente con la Tari e una diminuzione del gettito alla fine dell’anno potrebbe rivelarsi perciò parecchio problematica per il bilancio dell’amministrazione. In generale, la situazione non è ancora da allarme rosso, ma pone dei problemi in vista della fine dell’anno. «Il problema è che tutto ciò che noi non incassiamo per evasione ed elusione – spiega l’assessore – va coperto accantonando altre risorse nel fondo crediti di dubbia esigibilità. E il mancato gettito del 2020 si aggiungerà a una situazione problematica già di suo per quel che riguarda i minori incassi negli anni precedenti». Si rischia di passare da rosso tenue a rosso fuoco.

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