La Nuova Sardegna

Oristano

Quando internet è un miraggio

di Enrico Carta
Quando internet è un miraggio

Ula Tirso aspetta ancora l’arrivo della fibra. Case, uffici e negozi restano senza connessione

03 settembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ULA TIRSO. La parola d’ordine dell’ultimo periodo è digitalizzazione. Ma spesso è davvero solo una parola. La realtà dei fatti è diversa e si arriva addirittura al caso estremo di Ula Tirso dove la linea internet funzionante è un sogno o forse un mistero. Altro che 5G, nel paese del Guilcier si è fermi al 2016 data dell’avvio dei lavori che si sarebbero dovuti concludere nel 2018 e che avrebbero dovuto rendere accessibile in ogni angolo del paese e in ogni casa o edificio il meraviglioso mondo della rete. Il 2018 è passato, ma due anni dopo non ci sono novità. La fibra super veloce non passa da quelle parti e tutto ciò fa infuriare il sindaco Ovidio Loi, alle prese con una partita di ping pong, in cui fa solo da osservatore rischiando un bel mal di testa a furia di osservare la pallina delle responsabilità che viene rimandata da un campo all’altro.

Il problema riguarda proprio tutti. Se gli uffici comunali piangono, le utenze domestiche infatti non ridono. Per ovviare temporaneamente all’assenza di internet, l’amministrazione aveva cercato una soluzione tampone con un sistema wi fi e un ponte radio forniti da un provider esterno, ma non sempre l’esito è quello che ci si aspetta. A volte funziona, a volte meno e quando gli uffici comunali hanno bisogno di rapidità, ciò è senza dubbio un ostacolo. «Stavamo aspettando l’arrivo della fibra – spiega il primo cittadino – e quella del provider esterno doveva essere un’alternativa temporanea». Invece è una costante a cui però non si vuol fare l’abitudine.

Il paradosso è che il cablaggio ovvero la posa dei cavi è stato ultimato, ma manca il passaggio finale per far sì che le varie utenze si possano collegare alla rete. Perché? Mistero. «Non so più cosa pensare – prosegue Ovidio Loi –. Telecom mi dice che è colpa dell’Anas per i tagli stradali, l’Anas mi risponde che non ha alcuna responsabilità e nel frattempo Ula Tirso resta senza linea internet. Nel periodo del lockdown non abbiamo potuto applicare il lavoro a distanza per i dipendenti comunali proprio perché le case sono senza linea internet, ma tutt’ora in municipio siamo costretti a utilizzare i cellulari personali per svolgere lavori pubblici. E poi c’è la scuola materna, dove gli insegnanti usano le loro utenze per poter avere internet».

Come se non bastasse, oltre ai problemi con Telecom e Anas, l’amministrazione ne deve affrontare un altro con Poste Italiane. Qualche tempo fa, il Comune aveva aderito alla convenzione secondo cui alle Poste sarebbe andata la gestione della tesoreria. Erano stati concordati degli ulteriori servizi da garantire ai residenti e invece, con la giustificazione del lockdown, di servizi in più neanche l’ombra. «L’ufficio rimane aperto a giorni alterni e lo sportello postamat non è stato attivato. Per i prelievi bisogna quindi rivolgersi allo sportello. Ho sollecitato un intervento agli uffici provinciali e regionali di Poste Italiane, ma non è servito», conclude il sindaco. E aspetta. E spera.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative