La Nuova Sardegna

Oristano

Impianto Bs Green di Terralba, diffide e controrepliche

Impianto Bs Green di Terralba, diffide e controrepliche

TERRALBA. In attesa che siano i tecnici della Regione a esprimere il proprio giudizio, entrano in campo gli avvocati nel confronto fra i proponenti e gli oppositori dell'impianto di trattamento...

08 settembre 2020
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TERRALBA. In attesa che siano i tecnici della Regione a esprimere il proprio giudizio, entrano in campo gli avvocati nel confronto fra i proponenti e gli oppositori dell'impianto di trattamento scarti animali nella zona artigianale di Terralba. All'origine della contesa, il progetto presentato dalla società cagliaritana BS Green. Da un lato i proponenti assicurano che si tratterà di un impianto all'avanguardia e che non comporterà l'emissione di cattivi odori.

Dall'altro quasi tutti gli imprenditori della zona hanno assunto una posizione contraria: troppo alti i rischi di ricadute negative, a fronte di quello che considerano un guadagno irrisorio per il territorio. E proprio nei confronti di tre imprenditori che avevano manifestato la loro contrarietà sulle pagine della Nuova è stata inviata dall'avvocato Giorgio Ferrara, legale della BS Green, la prima diffida.

In prima battuta si legge un invito al confronto ma nelle righe successive, dopo aver ricordato che la commissione di gestione della zona PIP ha approvato all'unanimità la concessione del lotto per la realizzazione dello stabilimento, compare l'avviso: «La BS Green vi diffida dal rilasciare ulteriori dichiarazioni agli organi di stampa se non dopo avere avuto piena e precisa cognizione del progetto in tutti i suoi aspetti in tutti i suoi aspetti tecnici e operativi». La replica degli imprenditori viene affidata da uno dei rappresentanti della Fata Autotrasporti, Marco Angius, all'avvocatessa Giulia Lai.

«Il mio cliente – spiega Lai – non fa parte della commissione PIP né direttamente né indirettamente. In ogni caso, le dichiarazioni rilasciate dal mio patrocinato corrispondono alla verità dei fatti e sono perciò prive di qualsiasi portata diffamatoria. Si tratta di libera manifestazione del proprio pensiero, diritto che tuteleremo con tutte le azioni opportune». Davide Pinna

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