La Nuova Sardegna

Oristano

Discariche abusive nelle campagne

di Maria Antonietta Cossu
Discariche abusive nelle campagne

Aidomaggiore, gli incivili scatenati ai margini della strada provinciale 26

09 settembre 2020
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AIDOMAGGIORE. «A chi pensi di fare un dispetto agendo in questo modo? Ti conviene?». L’interrogativo che suona da monito e l’invito implicito a riflettere prima di infliggere l’ennesima ferita all’ambiente sono scritti su un cartello comparso ai bordi della strada provinciale 26 che collega Sedilo e Aidomaggiore. Il messaggio spunta in mezzo a una discarica abusiva. Come tale viene infatti utilizzato da mesi il piccolo spiazzo che si apre fra la strada extraurbana e la fitta vegetazione della campagna circostante, a poche decine di metri dallo svincolo per Aidomaggiore.

Uno spettacolo indecente, che fa il paio con l’immondezzaio, ancor più datato, che si è formato a breve distanza dal sito segnalato dall’anonimo fustigatore. Gli incivili ci buttano di tutto: materassi, batterie di auto, pneumatici, inerti, scarpe vecchie, bottiglie e cassette in plastica, bacinelle, pezzi di compensato e materiale derivante da piccoli lavori di riparazione eseguiti in casa. Il problema è che i rifiuti restano là a lungo. Nessuno li rimuove, o di certo non in tempi congrui.

I cumuli di spazzatura rimangono nello stesso posto per mesi. A volte per anni. È il caso di una vecchia lavatrice abbandonata in una stradina di penetrazione agraria a metà strada fra Sedilo e Aidomaggiore e ben visibile dalla provinciale 26. Quel monumento all’inciviltà si trova lì da almeno dieci anni, nell’indifferenza di Provincia e Comuni comunque costretti a rincorrere gli imbrattatori delle campagne. E allora ecco la domanda: «A chi giova questo scempio?» È ciò che si chiede il cittadino o la cittadina che con tanto garbo ha ammonito chi continua a infierire contro la natura in dispregio delle regole e del senso civico. Il messaggio è anonimo, ma quasi certamente l’autore o l’autrice ha lasciato la sua firma in quel manufatto a forma di fiore realizzato con materiale di riciclo deposto accanto al cartello. Forse un modo, elegante ma d’effetto, per spiegare con quella singolare pietra di paragone la differenza tra le brutture prodotte dalle abitudini malsane e il concetto di rigenerazione a cui invece è legato il riciclo dei rifiuti conferiti correttamente.

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