La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano: San Martino ospedale Covid, purtroppo

Giuseppe Centore
Oristano: San Martino ospedale Covid, purtroppo

In troppi reparti positivi pazienti e personale. Non esente da pecche la gestione dell’emergenza al Pronto Soccorso

05 dicembre 2020
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ORISTANO. La situazione del Covid all’ospedale San Martino è peggiorata. A ieri quattro reparti, tra personale e pazienti sono stati colpiti dal virus: nefrologia, rianimazione, medicina e ortopedia. Solo gli ultimi due hanno sospeso i nuovi ingressi, gli altri continuano a operare regolarmente.

La Assl minimizza l’impatto della presenza dei nuovi casi in ospedale. In una nota di sei righe la direzione precisa che «a seguito del riscontro di alcune positività fra pazienti e operatori sanitari, i nuovi ricoveri nelle Unità Operative di Medicina e Ortopedia sono stati sospesi in via precauzionale Il Pronto Soccorso e gli altri reparti dello stesso nosocomio continuano ad essere pienamente operativi, così come gli interventi chirurgici e le altre attività sanitarie, e non c'è alcun motivo per sospendere i servizi nelle Unità Operative non coinvolte. Si precisa inoltre che le condizioni di salute del personale sanitario vengono monitorate costantemente ed in particolare gli operatori che operano nei reparti più esposti al rischio di contagio vengono sottoposti a tampone molecolare ogni 15 giorni». La sicurezza del personale è un elemento delicato in questa vicenda. La Assl assicura che il personale dei reparti più esposti (Pronto Soccorso, reparto Civd, pronto soccorso e Nefrologia) effettua il tampone ogni quindici giorni, mentre gli altri reparti, considerati a medio o basso rischio, verrebbero monitorati con una frequenza maggiore (non è stato possibile sapere quali sono i reparti di questi due gruppi nè quale sia la frequenza).

Il sindacato, nel caso specifico la Cimo, con il suo segretario Giampiero Sulis ritiene invece che alcuni reparti, tra cui medicina e radiologia non ricevano tamponi da maggio, esclusi i casi di accertato contatto con paziente positivo. Nessuno screening ad ampio spettro dunque, nonostante l’emergenza lo consigliasse. E che la situazione sia tutt’altro che stabile, lo testimonia il curioso appello che la stessa direttrice della Asl Maria Valentina Marras ha inviato a tutti i medici dell’ospedale, chiedendo la loro disponibilità a coprire i turni nel reparto di Medicina. Una richiesta che stona con gli annunci sul potenziamento, con l’ingresso di giovani medici, dello stesso ospedale, ma che si comprende con il fatto che i giovani medici non possono coprire i turni ma solo affiancare i loro colleghi strutturati.

Questa è la situazione a ieri sera al San Martino; tra oggi e domani si conosceranno gli esiti dei tamponi, questa volta fatti a tappeto sul personale. Il rischio è che la carenza di operatori si aggravi ancor di più per i nuovi positivi. L’auspicio è che per una volta le responsabilità non vengano attribuite al destino cinico e baro. La Provincia e gli utenti tutti, difficilmente ci crederebbero.

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