La Nuova Sardegna

Oristano

L’amore sboccia a novant’anni

Silla e Torquato fidanzati nella struttura di Mogorella. Lei annuncia alla nipote: «Mi seu fatta isposa»

02 gennaio 2021
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MOGORELLA. L’amore ai tempi del covid è fatto di storie tenere come quella di Silla e Torquato, 90 anni lei, 86 lui, che si sono conosciuti qualche mese fa nella casa di riposo che li ospita. Da quando la signora è stata contagiata ed è a letto con la febbre, le regole dell’isolamento non li fanno più incontrare, anche se vivono sotto lo stesso tetto. È la nipote di lei, Oretta Melis, insegnante di scuola primaria a raccontare questa storia dolce e malinconica. Spiega che sua zia, Silla Pisano, è di Villa Sant’Antonio dove ha sempre vissuto, fino a quando, la frattura di una gamba ne ha limitato l’autonomia ed ora risiede nella casa di riposo di Mogorella.

«Sono sempre andata a trovare mia zia, facendo i salti mortali, dato che vivo e lavoro a Cagliari. L’ultima volta che l’ho abbracciata è stato il 21 febbraio scorso, poi è arrivata la pandemia che ci ha impedito di stare vicine. Nonostante tutto ho continuato a fare la spola tra Cagliari e Mogorella», racconta Oretta. È stato durante una di quelle visite surreali, come sono ora tutti i rapporti fisici condizionati dal rischio del contagio, a sapere di quel sentimento sbocciato tra i due anziani. «Mi seu fatta isposa (Mi sono fidanzata), mi ha detto un giorno parlandomi a distanza da una finestra della struttura che per mesi, prima che lei si ammalasse, era rimasto l’unico modo per farci comunicare, assieme ai messaggi che le mandavo con le assistenti che, rigide nel far rispettare le regole anticontagio, ma comunque sempre comprensive e disponibili a venirci incontro, le mandavo con le paste che le piacciono tanto e le immaginette dei santi, ai quali è più devota», racconta la nipote che spiega di esser rimasta inizialmente incredula davanti a quella confidenza. «Mia zia non era mai stata fidanzata. Solo quando mi ha fatto conoscere, sempre a distanza, il suo compagno ho capito che era tutto vero», dice ancora. Poi aggiunge: «Avrei voluto fotografarli, ma non potendomi avvicinare l’ha fatto un’assistente per me e continuo a guardare con gioia l’immagine di questa coppia, sorridente e serena».

Anche Oretta è nata a Villa Sant’Antonio e la zia è sorella di sua madre: «È stata sempre una donna indipendente. Si è guadagnata da vivere facendo la sarta. Una donna laboriosa e riservata che ha vissuto sempre in famiglia e che solo ora, sulla soglia dei 90 anni che compirà a marzo, ha incontrato una persona che le piace». Il suo cuore ora batte per quel gentile signore di Cagliari. «Mi hanno detto che era capitano di lungo corso – racconta la nipote –. Ha conosciuto mia zia l’estate scorsa, quando gli ospiti della casa di riposo di Mogorella erano stati temporaneamente trasferiti in un’altra struttura di un paese vicino e dove lui già si trovava. Lì si sono conosciuti e la loro amicizia è diventata amore e, da allora, hanno sempre trascorso le giornate facendosi compagnia, fino a quando mia zia, purtroppo, si è ammalata e non possono più incontrarsi anche se vivono sotto lo stesso tetto». Oretta all'improvviso si intristisce. «Sono preoccupata. Nella casa di riposo di ci sono anche altri ospiti con il coronavirus. La speranza è che tutti guariscano, è forte il pensiero di mia zia ora che non può stare accanto alla persona che le vuol bene. Chissà quanto deve sentirsi sola».

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