La Nuova Sardegna

Oristano

Palazzetto chiuso, ma non per tutti

Palazzetto chiuso, ma non per tutti

Nella nuova struttura di Sa Rodia assemblea in “zona arancione” della Figc

10 gennaio 2021
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ORISTANO. È stata una sorpresa per molti, nella mattinata di ieri, la vista del parcheggio del nuovo palazzetto dello sport gremito di auto. Chiusa da quasi un anno dopo la festa conclusiva di Oristano “Città Europea dello Sport”, negata alle società sportive locali che ne avevano fatto richiesta per svolgere i propri allenamenti, in molti a Oristano pensavano che la struttura avrebbe aperto i battenti solo fra qualche mese. In più, si era in piena zona arancione rafforzata e tutte quelle macchine hanno fatto alzare il sopracciglio a tanti oristanesi, che non potranno uscire dal territorio comunale sino a domani.

Eppure ieri al palazzetto dello sport c’è stata una riunione e anche particolarmente gremita. Erano le elezioni del Comitato Sardo della Figc e le persone presenti erano circa duecento. Oltre ai delegati e ai vertici del calcio sardo c’erano anche due ospiti politici: il sindaco Andrea Lutzu, padrone di casa dato che il palazzetto appartiene al Comune, e l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa. Sorpresa la reazione di Roberto Martani, presidente dell’Azzurra Basket, che a settembre si era visto rispondere negativamente alla richiesta di utilizzare il palazzetto per far allenare i ragazzi della squadra, dato che le infiltrazioni d’acqua rendevano impraticabile la vecchia e vicina struttura di viale Repubblica: «Non possiamo muoverci in più di due e se usciamo dai confini comunali ci multano. Però queste regole non sembrano valere al palazzetto dello sport di Oristano, dove invece non si possono allenare i bambini e i ragazzi che sino alle piogge si sono dovuti arrangiare al freddo».

Molto critico anche il vicepresidente del consiglio comunale, l’indipendente Francesco Federico, autore insieme ai colleghi della minoranza della richiesta di utilizzare il nuovo palazzetto per consentire le riunioni in presenza del Consiglio: «L’assemblea civica si riunisce da mesi in remoto, con tutte le difficoltà che questo comporta. Trovo imbarazzante che una struttura costata tre milioni sia gestita in questa maniera».

L’assemblea della Figc isolana era stata convocata lo scorso 30 dicembre: nessun riferimento al decreto firmato da Conte il 3 dicembre e valido sino al 15 gennaio, che in maniera netta impedisce lo svolgimento di assemblee in presenza su tutto il territorio nazionale, ma un rimando al «protocollo sanitario per il contenimento del covid-19, per cui si raccomanda alle società che prenderanno parte ai lavori assembleari, che potranno essere accreditate esclusivamente un massimo di due persone».

Davide Pinna

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