La Nuova Sardegna

Oristano

Cambiano spese e priorità è il bilancio del covid

Cambiano spese e priorità è il bilancio del covid

Tra le voci in forte crescita quelle relative all’assistenza diretta ai meno abbienti Colpisce il forte aumento delle bollette dell’acqua e delle telefonia, come i sussidi 

02 febbraio 2021
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ORISTANO. Il fenomeno, ovviamente, si verifica una scala più piccola, ma anche il Comune esattamente come lo Stato, ha visto aumentare le proprie spese significativamente nel 2020, l'anno del Covid, rispetto al 2019. Tutto bilanciato da entrate ancora maggiori, dovute all'aumento dei contributi arrivati da Regione e governo centrale, ma in un quadro economico che l'assessore al Bilancio Angelo Angioi e i revisori dei conti hanno definito in sostanza preoccupante.

Questione non di poco conto, visto che il Comune è fra i soggetti economici più importanti in una città come Oristano, con poca industria, tanto artigianato e agricoltura e molti servizi. Una delle voci più importanti, fra le uscite, è quella delle retribuzioni lorde corrisposte ai dipendenti. Tutto sommato, non varia fra 2019 e 2020, attestandosi su un valore complessivo di 8 milioni e 730 mila euro. Abbastanza lineare anche l'evoluzione delle spese per l'acquisto di beni e servizi. Si dimezza la spesa per l'acquisto di giornali e riviste, si passa da 41 mila euro a 22 mila, mentre raddoppia quella per le pubblicazioni del Comune, da 16 mila a 31 mila euro. E se diminuisce di molto la spesa per il vestiario, da 101 mila a 64 mila euro, e praticamente si annulla quella per le spese di rappresentanza non essendosi svolti eventi pubblici, schizza in su quella per i generi alimentari. È una diretta conseguenza dell'emergenza sociale, con il Comune che ha acquistato direttamente cibo per le famiglie più bisognose, passando da 157 euro a 34 mila. Anche guardando alle spese per l'acquisto di servizi, si trovano voci molto interessanti. Come l'aumento del 600% delle spese di sorveglianza, vigilanza e custodia, che passano da 74 mila euro a 430 mila. O delle quote per le associazioni a cui è iscritto il Comune, 13 mila euro nel 2019, 83 mila nel 2020. Se comprensibilmente si dimezzano le spese per la partecipazione ai convegni, pochissimi nel 2020, passando da 60 a 30 mila euro, raddoppiano quelle per relazioni publiche, mostre e pubblicità, da 27 mila a 50 mila. Di difficile interpretazione anche la bolletta dell'acqua, ferma nel 2019 a 6 mila euro e schizzata l'anno scorso a quasi 90 mila, e quella della telefonia fissa, balzata da 10 mila a 81 mila euro, mentre la telefonia mobile ha visto le spese diminuire da 30 a 12 mila euro. Gli effetti della crisi economica e sanitaria si vedono con maggior chiarezza, nell'aumento delle voci di spesa legate all'assistenza sociale. I sussidi alle famiglie raddoppiano nel giro di un anno, passando da poco più di un milione a 2 milioni e mezzo. La domanda sorge spontanea: cosa sarebbe successo se lo Stato e la Regione, attraverso i Comuni, non avessero sostenuto i nuclei familiari messi in ginocchio dalla crisi? Minore la differenza legata ai trasferimenti alle imprese: nel 2019 erano poco meno di mezzo milione, nel 2020 salgono a 757 mila euro. Balzano in su, di circa 2 milioni, anche gli investimenti, passando da 6,8 nel 2019 a 8,5 nel 2020. Un aumento rilevante si nota nella voce dedicata ai fabbricati commerciali, dovrebbero essere i lavori per il mercato civico di via Mazzini e il parcheggio, dove si passa da 272 mila a 1 milione di euro. Stessa cosa per le opere stradali, che salgono da 2 a 3 milioni di euro. Crollano invece la spesa per le strutture sportive, da 1,1 milioni a 630 mila euro e cimiteri, da 142 mila a 77 mila euro. Cresce significativamente, invece, quella per teatri, musei e biblioteche, nonostante la chiusura: da 125 a 361 mila euro.

Davide Pinna

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