La Nuova Sardegna

Oristano

Un quartiere sotto sequestro

di Davide Pinna
Un quartiere sotto sequestro

Da oltre un anno la zona di via Baracca, oltre la stazione ferroviaria, è tagliata fuori dal resto della città

11 febbraio 2021
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ORISTANO. Potrebbero anche scherzarci su, i residenti e gli operatori commerciali di via Baracca, se la situazione non fosse di quelle che ti fanno passare tutta la voglia di ridere. Il fatto è che il personaggio a cui è intitolata la strada era un aviatore e un paio di ali farebbero certamente comodo a chi frequenta la via, chiusa da più di un anno con un inguardabile accrocco di reti da cantiere, jersey e recinzione in ferro. Quella barricata improvvisata separa Oristano Est da Oristano Ovest, ma, diversamente dalla Berlino della Guerra Fredda, ai due lati non ci sono due stati che si guardano in cagnesco a causa delle divergenze ideologiche e geopolitiche. In questo caso, da una parte c’è quasi tutta la città, che continua la sua vita come se nulla fosse; dall’altra c’è qualche centinaio di residenti e imprenditori che si sono ritrovati senza alcun preavviso tagliati fuori dal centro abitato raggiungibile ora solo con una circumnavigazione degna di altre epoche storiche.

Il passaggio a livello tra via Baracca e via Sassari fu chiuso dalle Ferrovie sul finire del 2019, nell’ambito del piano che prevede la scomparsa di tutte le intersezioni fra le strade ferrate e quelle asfaltate sulla linea ferroviaria Cagliari – Golfo Aranci. Lo stesso destino riguarda anche altri due passaggi a livello cittadini, quello di via Laconi e quello di via Ozieri, che però al momento sono ancora aperti. Degli interventi sostitutivi di competenza di Rete Ferroviaria Italiana, compresi nell’accordo di programma che ha sancito la chiusura dei passaggi a livello firmato con il Comune ad aprile del 2019, al momento non c’è traccia.

Per i residenti di via Baracca, un minimo di sollievo potrebbe arrivare dalla realizzazione del sottopasso pedonale di via Marroccu, dato che al momento sono costretti a utilizzare quello per le auto che ha i marciapiedi impraticabili. Anche in via Laconi la situazione è critica: il sottopasso ciclo-pedonale promesso da Rfi non basterà per collegare adeguatamente al centro abitato la borgata di Corte Baccas, divisa fra Oristano e Santa Giusta, dopo la chiusura del passaggio a livello. Diversa la situazione in via Ozieri, dove sarà realizzato un sottopasso automobilistico e i pedoni potranno utilizzare quello fra la stazione e il centro intermodale.

«Qua la crisi è cominciata prima del Covid» raccontano sconsolati i titolari del ristorante “da Matti”, che gestisce anche i campi di quello che una volta era il Dopolavoro Ferroviario che si trova proprio in via Baracca. La chiusura del passaggio a livello a fine dicembre 2019, infatti, ha fatto crollare rapidamente il numero di clienti. All’inizio qualcuno faceva comunque il giro da via Marroccu, ma poi anche quegli aficionados sono venuti meno. Lentamente, gli avventori abituali che stanno dall’altra parte della ferrovia hanno trovato nuovi posti dove mangiare o anche solo bere un caffè.

«È una follia – attacca il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Efisio Sanna –. A oltre un anno dalla chiusura, avvenuta tra l’altro senza preavviso, nulla si è fatto. La giunta che amministra la città lavori per realizzare le soluzioni che erano state prospettate e che non sono state realizzate». La zona, nei prossimi anni, sarà riqualificata dal passaggio del parco urbano lineare di Oristano Est, ma intanto via Baracca si è trasformata in un vicolo cieco sempre meno frequentato. E nemmeno i ferrovieri possono raggiungere il vecchio Dopolavoro, da quando la strada è stata blindata con quella pasticciata recinzione.

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