La Nuova Sardegna

Oristano

servizi sociali 

I prefabbricati al posto del dormitorio: l’idea non piace

ORISTANO. Dormitorio per senzatetto all’interno delle casette prefabbricate? A nessuno dei consiglieri comunali piace la soluzione. Certo, ci sono varie sfumature, con gli esponenti di Fratelli d’Ital...

12 febbraio 2021
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ORISTANO. Dormitorio per senzatetto all’interno delle casette prefabbricate? A nessuno dei consiglieri comunali piace la soluzione. Certo, ci sono varie sfumature, con gli esponenti di Fratelli d’Italia, Antonio Iatalese e Lorenzo Pusceddu, che la apprezzano se «temporanea» in attesa di riaprire il dormitorio chiuso ormai da mesi, e Maria Obinu ed Efisio Sanna (Partito Democratico) che la reputano invece totalmente inadeguata: «Troppo spesso le soluzioni ponte diventano definitive». Le casette, che potrebbero essere acquistate nelle prossime settimane, dovrebbero essere sistemate nello sterrato all’incrocio tra via dei Maniscalchi e viale Brianza, a poche decine di metri dal centro commerciale Porta Nuova, in sostituzione dell’immobile di via Palmas dov’era attivo il dormitorio sino a un anno fa. «La nostra idea – ha spiegato l’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru – è di dividere i moduli prefabbricati e destinarne due alle persone e famiglie in situazioni di disagio abitativo temporaneo e due al dormitorio, affidandone la gestione a un’associazione di volontariato».

L’ipotesi però non viene accolta con favore dagli esponenti della minoranza. Maria Obinu, che da assessora aveva dato avvio al servizio di dormitorio per i senzatetto, contesta la situazione promiscua che si verrebbe a creare: «Non si possono mettere, nello stesso complesso, situazioni di disagio diverse. Inoltre, mi chiedo come le associazioni possano gestire il servizio: nello stabile di via Palmas, i volontari dormivano al piano di giù mentre gli utenti del servizio al piano di sopra. Qua come si fa, se non si possono dividere gli spazi?»

Per Carmen Murru, al momento non ci sono alternative: «Abbiamo cercato altre soluzioni e saremo pronti ad applicarle se si dovessero trovare. Per ora seguiremo questa strada».

Davide Pinna

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