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Oristano, emergenza all'ospedale San Martino: «Anestesisti sostituibili da altre figure»

Oristano, emergenza all'ospedale San Martino: «Anestesisti sostituibili da altre figure»

Pecoraro, primario di urologia, scrive ai colleghi: per l’emergenza si può far ricorso a chirurghi o oncologi

28 febbraio 2021
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ORISTANO. Mancano gli anestesisti, e per non paralizzare l’ospedale, si potrebbe far ricorso ad altri specialisti.

È la breve sintesi della nota che Vincenzo Pecoraro, primario di Urologia del San Martino, con incarico di programmare l'attività delle sale operatorie, ha inviato ai responsabili dei vari reparti del nosocomio.

La nota, completa il calendario straordinario di attività dell’unica sala operatoria che, proprio per mancanza di anestesisti, come già annunciato venerdì, per una, forse due settimane, potrà funzionare solo per le urgenze: con tre “finestre”, lunedì per Urologia, martedì per chirurgia e ortopedia, mercoledì per ginecologia.

Da giovedì in poi solo urgenze, e stop a tutte le attività programmate. Pecoraro però ha un piano per affrontare l’emergenza legata alla mancanza di anestesisti e lo ha comunicato ai suoi colleghi in una nota ufficiale, con tanto di carta intestata, del 25 febbraio.

Nella nota si precisa che «questa mia riflessione nasce dal fatto che le piante organiche degli anestesisti non potranno a breve essere reintegrate come vorremmo, ma anche dalla necessità di cercare percorsi che ci mettano in condizione di cercare risposte che un territorio di 160mila abitanti necessita».

Il ragionamento di Pecoraro è netto ed esemplificato. «Attività come la terapia del dolore, la tunnellizzazione dei vasi centrali, l'attività di assistenza ai mezzi di contrasto, possono essere svolti con competenza da altre figure specialistiche che non siano Anestesisti, bensì Chirughi, Oncologi, Internisti con competenze farmacologiche e nel caso dei mezzi di contrasto negli ospedali periferici dai medici dell'Areus», si legge nella nota rivolta ai colleghi degli altri reparti, che evidenzia una preoccupazione che anche l’ultima riunione con i vertici dell’Ats e della Assl non ha attenuato.

«La carenza degli Anestesisti è un fatto risaputo su scala nazionale e ancora più evidente su base provinciale e locale e per il quale si dovrà chiedere una più giusta ripartizione regionale di tali specialisti », scrive infatti Pecoraro, che rivolto ai colleghi afferma : «Credo però che sia assolutamente opportuno, che con grande onestà intellettuale, da parte di tutti, si debbano prendere in considerazione modalità e percorsi , che seppur condivisi, siano diversi da quelli attuali e meritino una attenta riflessione». In sostanza, far fare a medici non anestesisti, per l’emergenza, compiti riservati esclusivamente ad anestesisti.

Interpellato per un ulteriore commento sulla nota, il direttore dell’unità operativa di urologia del San Martino ha risposto con un no comment.(g.cen.)

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