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Oristano

Oristano, dimesso positivo contagia la famiglia

Oristano, dimesso positivo contagia la famiglia

È successo dopo una visita al Pronto Soccorso. Luigi Curreli (Anao-Assomed): «Un solo medico per turno, è una vergogna»

06 aprile 2021
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ORISTANO. Sembra di essere tornati indietro di sei mesi, quando l’assenza di programmazione e la scarsità di personale avevano fatto chiudere il pronto soccorso del San Martino per diverse settimane.

La scorsa settimana un paziente che presentava sintomi influenzali non è stato trattato ipotizzando la presenza di covid, ma è stato dimesso dal pronto soccorso del San Martino con la sola prescrizione di un antibiotico.

E invece aveva il covid, al punto da aver contagiato anche il resto del nucleo famigliare e da dover essere ricoverato, domenica a Cagliari. In attesa che la Assl verifichi cosa è successo e comunichi la sue determinazioni, sempre che lo faccia, c’è da registrare la dura presa di posizione dell’Anao-Assomed, attraverso il vicesegretario regionale Luigi Curreli.

«Il Pronto soccorso del San Martino, in assenza di un potenziamento del personale, che chiediamo da troppo tempo, rischia di diventare nuovamente il problema nella lotta al covid. Abbiamo chiesto in tutti i modi alla Assl e all’Ats di potenziare gli organici e invece assistiamo nuovamente alla vergogna dell’unico medico per turno nell’orario notturno. So che la responsabile del Pronto Soccorso ha nuovamente scritto ai vertici dell’Ats e della Assl descrivendo la situazione del Pronto Soccorso come drammatica e chiedendo subito il potenziamento del personale, ma non mi risulta che abbia avuto risposte. Questa Ats segue altre strade e Oristano continua a non ricevere le dovute attenzioni. Non siamo tornati ai tempi della giunta Pigliaru, quando si criticava, a ragione secondo me l’allora assessore Arru per politiche sbagliate. Stiamo messi peggio. Nelle scorse settimane – ha aggiunto Curerli – ci hanno inviato una ipotesi di rimodulazione delle piante organiche, a livello di Ats che prevedeva l’ulteriore riduzione di medici in psichiatria e in medicina d’urgenza. Non credo che ridurre queste figure, smantellando di fatto i territori e i presidi di prima accoglienza dei pazienti sia la scelta migliore. E non a caso abbiamo espresso parere negativo su quella ipotesi di pianta organica. È scandaloso lasciare il Pronto soccorso di Oristano in queste condizioni – concluso il sindacalista – con il servizio di emodinamica, fondamentale nei casi di patologie cardiache aperto solo per poche ore. Lasciare il pronto soccorso con un solo medico la notte significa tirare la corda e rischiare guai ulteriori, come quelli a cui in questi giorni abbiamo assistito». (g.cen.)

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