La Nuova Sardegna

Oristano

Bandi deserti, qualcosa non torna

di Davide Pinna
Bandi deserti, qualcosa non torna

Palazzetto, teatro, area grandi eventi e camping, il comune ci sperava ma il calendario non ha aiutato

13 aprile 2021
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ORISTANO. È il sogno di ogni giocatore d'azzardo: ritrovarsi in mano quattro carte uguali e sbancare con un poker.

Se però quel poker è composto, con un piccolo strappo alle regole, solo da due di picche, allora è tutto un altro discorso. Così è capitato anche al Comune di Oristano, che nelle ultime settimane ha messo in fila quattro bandi deserti. Si tratta di quelli relativi alla gestione biennale del Palasport, «croce e delizia di quest'amministrazione» lo definì il sindaco Lutzu qualche tempo fa, a quella triennale del Teatro Garau, e a quelle ventennali dell'area grandi eventi e dell'area camper di Torregrande. Nonostante alcuni sopralluoghi e alcune richiesti di chiarimenti agli uffici, alla scadenza dei termini l'interesse del mercato si è rivelato pari a zero per queste strutture. Sarà colpa del Covid e della conseguente crisi, ma di sicuro così quei “pacchetti” non era appetibili.

«La situazione che stiamo vivendo – commenta infatti il sindaco Andrea Lutzu – è sotto gli occhi di tutti, ma c'è comunque da riflettere. Ciò che bisogna capire, è se la crisi sia un fattore determinante o concorrente. Nel primo caso, ovviamente, non sarebbe comunque un bel segnale, dovremmo prendere atto di una situazione sociale ed economica tragica. Nel secondo caso, dovremmo ovviamente cercare di migliorare i bandi».

L'incertezza sul futuro è un fattore innegabile, e tutte le strutture operano in settori fra i più disastrati: sport, cultura e turismo. Un altro aspetto che accomuna le quattro partite però, è il fatto che arrivassero sul mercato incomplete. E in questo caso il virus noN c’entra nulla.

Il Garau senza i 120 posti della galleria, il palazzetto con i locali commerciali ancora allo stato grezzo, e le due aree di Torregrande con lavori da svolgere per decine di migliaia di euro, a carico degli eventuali concessionari. «Sì, ma sul palazzetto – replica Lutzu – noi abbiamo messo a correre negli ultimi anni un milione di euro. Non voglio fare polemiche, ma quella struttura ci è arrivata incompleta, senza parcheggi, senza illuminazione. Certo, la situazione del palazzetto è quella che mi preoccupa di più, si tratta di una gestione molto complessa. Sono molto meno preoccupato per il Garau, i lavori sono finiti e il risultato è splendido. Penso che se non ci fosse stato un canone, sarebbero arrivate molte offerte. Il Comune, però, questo non può farlo».

Difende i bandi, ma ammette la necessità di rivederli, l'assessore al Patrimonio, Angelo Angioi. «L'interessamento mostrato da alcuni operatori con i sopralluoghi e la definizione di requisiti tecnici molto particolareggiati dimostrano che non si trattava di bandi fatti male. Tuttavia è evidente che vadano migliorati, soprattutto per quel che riguarda le possibilità dell'imprenditore di ammortizzare l'investimento». Situazione economica e lavori da completare sono comunque i problemi principali.

«Ora come ora, è normale che nessuno si faccia avanti. Sarebbe andato deserto anche il bando per l'ex colonia Eca di Torregrande, se fosse stato presentato oggi. Però, certo, anche i lavori da fare incidono in maniera pesante. Per questo dico che bisogna consentire all'imprenditore di ammortizzare gli investimenti necessari a far funzionare le strutture in concessione».

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