La Nuova Sardegna

Oristano

Dosi Pfizer terminate, Sorradile beffato

Dosi Pfizer terminate, Sorradile beffato

Il sindaco: «Abbiamo 67 anziani per tre volte illusi. Perché le dosi disponibili sono sparite?»

14 aprile 2021
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ORISTANO . Le vaccinazioni nei piccoli centri sono possibili, ma anche doverose. Nei giorni scorsi i sindaci di Arborea Manuela Pintus e lo stesso primo cittadino di Oristano Andrea Lutzu, in qualità di presidente del distretto socio-sanitario di Oristano avevano fatto presente che sarebbe stato troppo complicato e pericoloso, far spostare centinaia di anziani e fragili verso il capoluogo da paesi che distano anche un'ora di viaggio. Per quel che riguarda la fascia degli ultra-ottantenni, però, c'è da risolvere anche il problema degli approvvigionamenti. Le dosi Pfizer scarseggiano e nei giorni scorsi vari appuntamenti nei paesi sono saltati per questo motivo, ma Temussi assicura: «Se la struttura commissariale rispetterà le promesse, arriveranno dosi a sufficienza». A Sorradile invece la situazione è diversa e le accuse alla Assl sono dirette. In paese 67 ultraottantenni aspettano ancora la somministrazione della prima dose del vaccino, rimandata per tre volte. All'ennesimo rinvio è scattata la protesta del sindaco. A mandare su tutte le furie il primo cittadino è un sistema organizzativo fallace a prescindere dalla disponibilità del siero. «Alla fine di marzo abbiamo dato la disponibilità ad allestire un punto vaccinale e abbiamo predisposto ogni cosa per adeguare il centro di aggregazione sociale secondo i protocolli sanitari, ma l'appuntamento fissato per la settimana scorsa è saltato per tre volte, l'ultima a causa dell'esaurimento delle dosi», racconta Pietro Arca. «In paese c'è una situazione molto delicata e mi domando dove siano andati a finire i vaccini inizialmente previsti per i nostri cittadini più fragili e per gli anziani, diciassette dei quali con più di 90 anni. Perché prima le dosi erano disponibili e ora non lo sono più?». Pietro Arca denuncia infine una tendenza all'accentramento nella gestione della campagna d'immunizzazione. «Per quale ragione in questo territorio è passata improvvisamente dal distretto sanitario di Ghilarza-Bosa a quello di Oristano per poi bloccarsi del tutto? Inoltre vorrei capire per quale motivo per le inoculazioni a domicilio non vengano più coinvolti i medici di base o i colleghi in pensione, disposti a farlo gratis, ma stiano affidando gli incarichi ai medici specialisti?». Tutte domande che ieri Arca avrebbe voluto rivolgere al Servizio di Igiene pubblica, «se solo – lamenta – qualcuno avesse risposto a una delle tante telefonate fatte». (mac)

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