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Furbetti del vaccino a Oristano, l'inchiesta si allarga

Il palazzo di giustizia di Oristano
Il palazzo di giustizia di Oristano

Tra i vaccinati «irregolari» anche esponenti delle forze dell'ordine

15 aprile 2021
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CAGLIARI. È destinata ad allargarsi l'inchiesta sui furbetti dei vaccini avviata dalla Procura di Oristano e coordinata dai carabinieri del Nas di Cagliari, che ieri ha fatto notificare gli avvisi di garanzia a 11 medici e 4 infermieri in servizio nel Punto vaccinale territoriale di via Pira a Oristano. Già oggi potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati il nome di un altro sanitario che lavorava nello stesso ambulatorio, come hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa oggi a Cagliari il procuratore di Oristano, Ezio Domenico Basso, e la maggiore dei carabinieri Nadia Gioviale, comandante del Nas di Cagliari. Sarebbero almeno 50 le persone che hanno ricevuto la dose di vaccini Pfizer senza averne diritto, oppure dovendo ricevere l'AstraZeneca. Tra queste ci sono anche esponenti delle forze dell'ordine, con posizione di vertice, e dirigenti pubblici. I carabinieri del Nas di Cagliari, coordinati dalla Procura di Oristano, stanno allargando gli accertamenti negli altri punti vaccinali di Oristano, Macomer, Ghilarza e Ales.

«C'è stata una corsa al volontariato, ma poi in ambulanza o ad accompagnare una persona fragile a fare il vaccino non è andato nessuno». Lo ha detto il procuratore di Oristano Domenico Ezio Basso, nel corso della conferenza stampa sull'operazione del Nas denominata «Saltafila» che ha fatto finire nel registro degli indagati con le accuse di abuso di ufficio e peculato 11 medici e 4 infermieri di Oristano per aver somministrato dosi di vaccino Pfizer a chi non ne aveva diritto. Dalle indagini è emerso che alcune persone, pur di ottenere il vaccino in anticipo, si sono iscritte ad associazioni di volontariato, ma di fatto non hanno mai prestato servizio o solo occasionalmente. Sotto i riflettori c'è la cosiddetta categoria 'Altro' del piano vaccinazioni in cui rientrano anche i volontari e che in Sardegna ha un valore altissimo. «È un indicatore che abbiamo tenuto in considerazione nell'indagine - ha sottolineato il procuratore di Oristano - in questa categoria rientra di tutto». Sono inserite infatti persone dai 16 ai 69 anni che hanno ottenuto già una dose di vaccino e che non rientrano tra le categorie fragili e gli anziani ma che, secondo il piano vaccini, possono avere la somministrazione. Anche in questa categoria ci sarebbero casi sospetti.

I carabinieri del Nas di Cagliari non hanno ancora ultimato le acquisizioni e i sequestri di documenti nei vari punti vaccinazione delle zona di Oristano. Una mole immensa di documenti e file. Sotto i riflettori ci sono soprattutto i 'consensi informati', quei documenti che, chi si sottopone al vaccino, deve firmare prima della somministrazione. All'interno vengono richieste una serie di informazioni cliniche ma viene anche specificato il tipo di vaccino che sarà inoculato al paziente. Gli inquirenti hanno scoperto che in alcuni dei casi irregolari scoperti a Oristano sul foglio era riportato il vaccino AstraZeneca, ma al paziente è stato somministrato il Pfizer. Un 'favore? Per amici, parenti e conoscenti dei medici e degli infermieri che ha portato però alla riduzione dei vaccini Pfzer disponibili per le categorie che ne avevano diritto. Le somministrazioni irregolari, secondo quanto emerso dalle indagini, avvenivano nelle prime ore del giorno. «Non si trattava di vaccini rifiutati - hanno spiegato il conferenza stampa il procuratore di Oristano, Domenico Ezio Basso e la comandante del Nas di Cagliari Nadia Gioviale - altrimenti si poteva attingere dalle liste di riserva dei pazienti, invece venivano prenotate anche il giorno prima». Tutte le vaccinazioni irregolari sono avvenute nei primi dieci giorni di febbraio. (ANSA).

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