La Nuova Sardegna

Oristano

Concorsi truccati, 13 rinvii a giudizio

di Enrico Carta
Concorsi truccati, 13 rinvii a giudizio

Tra loro l’ex primario di Ginecologia e sindaco Antonio Succu. Prosciolto l’ex consigliere regionale Gianfranco Congiu

23 aprile 2021
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ORISTANO. Il processo è per tredici e comincerà l’8 luglio. Sarà il giorno in cui, ciò che sinora è stato relegato in una enorme serie di documenti d’indagine, sarà all’esame dell’aula. È la data in cui il presunto sistema di manipolazione di concorsi e assunzioni, messo in piedi da chi secondo la Procura avrebbe gestito la sanità oristanese «per agevolare il Partito dei Sardi», diventerà qualcosa di più concreto di una serie notevole di faldoni d’indagine. Ieri il giudice per le udienze preliminari Salvatore Carboni ha deciso il rinvio a giudizio per tredici dei quindici imputati dell’inchiesta “Ippocrate”.

Il quattordicesimo accusato, non certo un nome di secondo piano, incassa invece il non luogo a procedere. Cade l’accusa di di omissioni di atti d’ufficio nei confronti dell’ex consigliere regionale del PdS e avvocato del Foro di Oristano Gianfranco Congiu (difeso dagli avvocati Pasquale Ramazzotti e Mario Gusi). Ieri i pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo hanno annunciato in aula che impugneranno il provvedimento e contesteranno per lui il reato di favoreggiamento. Solo se tale richiesta venisse accolta Congiu andrebbe a processo. Non ci sarà nessun processo anche per il quindicesimo imputato. Il 10 giugno, l’ operatore socio-sanitario Nicola Bassetti, difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni, sarà in aula per essere avviato all’istituto della messa alla prova che gli eviterà il processo.

Quindi saranno in tredici ad affrontare il dibattimento. Le accuse, non uguali per tutti ma distribuite a seconda dei ruoli, vanno dalla corruzione alla frode in pubbliche forniture, dall’omissione di atti d’ufficio all’abuso d’ufficio, dalla rivelazione e utilizzo di segreto di ufficio all’induzione indebita nel dare o promettere utilità. Il nome di spicco, non solo perché i pubblici ministeri lo ritengono il vero faro di tutto il sistema, ma per via del suo incarico politico di sindaco di Macomer, è quello di Antonio Onorato Succu, difeso dagli avvocati Guido Manca Bitti e Roberto Olla.

Tra gli imputati figurano poi l’ex consigliere regionale del PdS di Bosa Augusto Cherchi, difeso dagli avvocati Pier Luigi ed Enrico Meloni, ex primario di Rianimazione al San Martino, e ancora Mariano Meloni, ex direttore dell’Assl oristanese, difeso dall’avvocato Vittorio Campus; Maria Giovanna Porcu, ex commissaria della stessa Assl, difesa dagli avvocati Guido Manca Bitti e Carlo Figus; Gianni Piras, ex responsabile delle professioni sanitarie, difeso dagli avvocati Luigi Satta e Aldo Luchi; Salvatore Manai, ex capo degli infermieri del blocco operatorio, difeso dall’avvocato Antonello Spada; Angelo Piras, ex responsabile del personale, difeso dagli avvocati Basilio Brodu e Lorenzo Palermo; Agnese Canalis, responsabile dell’agenzia interinale E-work, difesa dagli avvocati Liliana Pintus e Massimiliano Ravenna; Nicola Contarini, responsabile dell’agenzia interinale Tempor, difeso dall’avvocato Francesco Marongiu; Angelica Faedda, difesa dall’avvocato Robert Sanna; Andrea Dore, difeso dall’avvocato Maurizio Serra; Giovanni e Daniela Sanna, padre e figlia, difesi dalle avvocatesse Maria Dina Mereu e Maria Stefania Arfeli.

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