La Nuova Sardegna

Oristano

La Bs Green è pronta a costruire l’impianto per gli scarti animali

di Davide Pinna
La Bs Green è pronta a costruire l’impianto per gli scarti animali

San Nicolò Arcidano. La ditta ha già acquistato i lotti Firmata anche la convenzione con l’università di Sassari

06 maggio 2021
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SAN NICOLÒ ARCIDANO. Tutto è pronto per l’avvio del cantiere da cui sorgerà dell’impianto di trattamento degli scarti animali voluto da BS Green. «La società ha perfezionato l’acquisto dei lotti e i lavori cominceranno nelle prossime settimane» annuncia il sindaco Davide Fanari. «È stata anche firmata la convenzione fra l’azienda e l’Università di Sassari – prosegue – e questa ovviamente per noi è una garanzia in più».

La realizzazione dell’impianto è stata avversata nei mesi scorsi dal comitato civico Non è aria, ma il primo cittadino rassicura: «Siamo i primi a volere il benessere dei residenti e la tutela del territorio. Vigileremo che quanto annunciato nel progetto sia rispettato. Ovviamente siamo soddisfatti che un’importante azienda abbia voluto investire nel nostro Comune e che l’università di Sassari abbia deciso di collaborare. Questo progetto potrebbe avviare un percorso produttivo molto vantaggioso nella nostra zona artigianale e coinvolgere gli imprenditori del territorio».

Andrea Massidda, ingegnere oristanese, è l’amministratore delegato di BS Green. La società fa parte del gruppo Anaergia, colosso nel settore del recupero di materiali di scarto di varia provenienza: dai rifiuti urbani alle acque reflue, passando per gli scarti agricoli e zootecnici di cui si occuperà l’impianto. L’investimento per quest’impianto, che vale circa 15 milioni e dovrebbe dare occupazione a pieno regime a quattordici persone, è stato finanziato anche dal fondo Foresight, quotato alla borsa di Londra. Per l’amministratore delegato, tutto ruota attorno al concetto di economia circolare: «Vorrei che si parlasse di questo impianto per quello che è, un centro di recupero degli scarti animali. Ciò che riceviamo dal settore zootecnico, lo restituiamo a quella stessa filiera in forma di compost e vapore».

I vantaggi, per Andrea Massidda, sono evidenti: «Gli scarti animali vengono prodotti anche ora, spesso finiscono nella penisola, qualche volta vengono smaltiti in maniera irregolare con ricadute pesantissime per l’ambiente. Noi offriamo un servizio a chi li produce, garantiamo costi più bassi e una raccolta continua. Dal recupero degli scarti otteniamo dei prodotti, come compost e vapore, che poi reimmettiamo nella filiera. E il continuo rapporto di ricerca con l’università, il centro di ricerca con sei dottorandi e quello di formazione, ci consentiranno di produrre materiali di qualità, che daranno un importante valore aggiunto all’agricoltura e all’allevamento del territorio».

Il sistema di controlli su ciò che entra nell’impianto sarà rigido. «Ogni carico, che proverrà esclusivamente dalla Sardegna, viene certificato dai veterinari dell’Assl all’uscita del centro di produzione. Quando entra nel nostro impianto, altri veterinari Assl e i nostri funzionari verificheranno che tutto sia in regola. In provincia ci sono problemi con altri impianti che trattano scarti e rifiuti, lo riconosco. Ma noi utilizzeremo delle tecnologie innovative, che garantiscono che tutto avvenga a tenuta stagna, senza la minima emissione di odori».

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