La Nuova Sardegna

Oristano

«Il molo è uno sfregio all’ambiente»

«Il molo è uno sfregio all’ambiente»

Cabras, l’associazione per la tutela del territorio boccia l’operazione del Comune

11 luglio 2021
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CABRAS. La disputa sull’installazione del secondo molo a Mare Morto si anima sempre di più. Allo scontro tra il Comune e l’associazione di diportisti Adina partecipa ora, oltre alle numerose persone che sui social hanno espresso il loro parere, anche il presidente dell’Associazione civica per la tutela e la promozione del territorio. Dario Cossu, al termine di un sopralluogo, si è definito preoccupato «per l’ulteriore stravolgimento del sito che l’operazione in corso può arrecare a esso». I ricordi di diversi anni fa, quando quella zona era un’enorme distesa di dune di vegetazione incontaminata, riaffiorano adesso, tanto da fagli lanciare un grido di allarme che non riguarda esclusivamente il posizionamento di un nuovo molo che il Comune si preparava a installare e che il Tar ha invece bloccato dopo la richiesta di sospensiva avanzata da un ricorso dell’associazione Adina.

«Da tanti anni – spiega Dario Cossu – quel paesaggio incantevole è scomparso non per motivi naturali, ma per gli interventi maldestri e insipienti dell’uomo, incurante del rispetto di regole che pure esistevano per proteggere quell’habitat, né mai sono intervenuti in modo efficace gli organi istituzionali preposti al controllo e alla tutela del territorio». E il discorso si estende a tutto il Sinis dove i veicoli violano costantemente i divieti di passaggio sulle dune, prima di affermare: «La bonifica del sito e la sua rinaturalizzazione hanno priorità assoluta su qualsiasi altro intervento, compreso l’installazione del molo impattante e costosissimo che ogni anno dovrebbe essere montato a giugno e smontato a settembre». (p.camedda)

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