La Nuova Sardegna

Oristano

Olimpionici, a Oristano la festa riesce a metà

Davide Pinna
Olimpionici, a Oristano la festa riesce a metà

Ottocento persone per i campioni al campo Tharros. L’apoteosi sognata da Lutzu non c’è stata

26 agosto 2021
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ORISTANO. «Oggi la sorpresa doveva essere la presenza di Francesco Garau, che merita davvero il nostro tributo». Conclude così, il suo intervento, il sindaco Andrea Lutzu. Quasi a voler smentire le voci e le polemiche, confermate anche dal presidente dell'Atletica Oristano Saverio Bisogni, su una gaffe del Comune nei confronti dell’allenatore di Lorenzo Patta. Come siano andate davvero le cose, difficile ricostruirlo: ciò che è certo è che il suo nome sulla locandina non c’era, ma sull'invito sono in pochi a conoscere la verità. «Francesco è una persona schiva – ha proseguito Lutzu – come sapete. Io l’ho sentito e mi ha detto che non poteva venire perché è indisposto e che saluta tutti». Questo l’unico riferimento alla polemica che, insieme a quella sui 32 mila euro spesi per l'organizzazione dell'evento, ha animato il dibattito cittadino nelle ore precedenti. Poi spazio alla festa. Il pienone dei mille partecipanti autorizzati non c’è, anche se sul sito internet dove andavano prenotati i biglietti si registrava il sold-out. In fondo molte file di poltrone restano vuote e davanti c’è qualche macchia bianca. Si vedono i buchi delle società che hanno boicottato, Azzurra e Oristanese quelle che l'hanno dichiarato ufficialmente, e magari qualcuno si è lasciato scoraggiare dall’obbligo di prenotazione. Hostess in camicia bianca, sicurezza in polo scura che controlla green pass e biglietti, un piccolo open bar: sul manto verde del Campo Tharros l’obiettivo era quello di fare le cose in grande. Aprono la serata le bande di Ales e Dolianova, prima il classico repertorio di marce, poi l’inno italiano e quello della Brigata Sassari. I veri protagonisti sono gli atleti.

Sul palco salgono Stefano Loddo, allenatore del canoista d'argento Manfredi Rizza, Stefano Oppo, canottiere di bronzo e la star della serata, il centometrista e medaglia d'oro nella 4×100 Lorenzo Patta. Manca Alessia Orro, che nelle stesse ore era impegnata contro la Croazia agli europei di pallavolo. A intervistarli Massimiliano Medda dei Lapola, la giornalista di Sky Valentina Caruso e il giornalista sportivo Vittorio Sanna. La serata scorre sonnacchiosa fra le gag di Medda e le domande agli atleti. «Mi sono sempre allenato qui a Oristano quest'anno – racconta Patta – ma ora la pista è un po’ andata, è arrivato il momento di rifarla». Poco prima il sindaco l’aveva promesso: «Fra pochi mesi sarà pronta la nuova pista». Punta in alto Stefano Loddo: «Anche noi ci alleniamo qui, fra Riola e Cabras e spero di portare qui tutta la nazionale, perché acqua e clima sono magnifici». Il tema di Oppo, invece, è quello del riscatto: «Il quarto posto di Rio non mi è mai andato giù, non pensavo ad altro. Vincere il bronzo a Tokyo è stata una liberazione». Sul palco salgono anche i campioni del passato: i velocisti Anna Rita Angotzi e Giorgio Marras, anche loro discepoli di Garau, e la lunghista Valentina Uccheddu, primatista italiana prima di Fiona May con 6 metri e 80. Il clima è quello della rimpatriata, ma Vittorio Sanna avvisa: «Occhio che dietro Patta ci sono tanti altri velocisti oristanesi pronti. Lui ha davanti ancora molte olimpiadi». «Ma cosa avete nell'aria, a Oristano?» scherza Medda. «Tutto merito di professor Garau», ricorda Giorgio Marras. Per chi se lo fosse dimenticato. A chiudere la premiazione di Patta da parte del sindaco e del comandante regionale della Guardia di Finanza Angeloni.
 

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