La Nuova Sardegna

Oristano

Calcio unificato e senza barriere

Parte da Oristano il progetto per squadre scolastiche con disabili e no

06 ottobre 2021
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ORISTANO. Parte dagli Istituti superiori di Oristano, scelti in rappresentanza della Sardegna, il progetto 'Special Olympics European Football Week 2021'. L'iniziativa punta a diffondere nelle scuole la pratica del calcio unificato, che prevede che giochino in squadra assieme atleti normodotati e atleti con disabilità, in particolar modo intellettiva, con l'unico limite della presenza costante sul campo di due ragazzi 'speciali'. «È un progetto educativo attraverso lo sport promosso da Special Olympics Italia in collaborazione con l'ufficio scolastico regionale e l'ufficio scolastico provinciale – spiega Salvatore Melis, coordinatore provinciale degli insegnanti di educazione fisica per il ministero della Pubblica istruzione – l'obiettivo è far capire ai ragazzi l'importanza della pratica sportiva, di una corretta alimentazione e di corretti stili di vita, sottolineando al contempo, vista la collaborazione di Special Olympics, un tema fondamentale come quello dell'inclusione per i ragazzi con disabilità, in special modo intellettiva». Saranno coinvolti inizialmente tre istituti superiori di Oristano: si tratta dell'Istituto tecnico Lorenzo Mossa, dell'Istituto alberghiero-agrario Don Deodato Meloni di Nuraxinieddu e del Liceo Classico Salvator Angelo De Castro, compresa, in questo caso, la sede distaccata di Terralba. «Per motivi organizzativi e di trasporti si è scelto di partire nella provincia di Oristano. La scelta delle scuole è pensata anche in funzione dei costi di trasporto. Le squadre delle tre scuole affronteranno un torneo di calcio unificato, con una tappa in ognuno dei tre istituti individuati, più una quarta tappa nella sede distaccata del De Castro, a Terralba. Le regole saranno quelle del calcio a 5, a 7 e a 9». Successivamente nel corso dell'anno scolastico 2021/22 saranno coinvolte altre scuole primarie e secondarie di 1° grado della Sardegna. «È un'esperienza importante per i ragazzi – sottolinea Melis – giocando assieme ai ragazzi 'speciali', i normodotati apprendono valori come quelli dell'inclusione, del rispetto della diversità e della comprensione reciproca. L'esperienza sull'attività che è già stata svolta negli anni scorsi, ci dice inoltre che i risultati dello sport unificato sono straordinari nei confronti del bullismo. Anche quelli alunni che dimostrano vivacità, attraverso la pratica sportiva con i ragazzi 'speciali', tendono a calmarsi e ad essere più socievoli. Più che con la teoria, i risultati sono immediati». Nel progetto educativo saranno coinvolti gli insegnanti, in primo luogo quelli di Educazione fisica, ma anche docenti di altre materie. (p.cam.)

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