Busachi, il Comune si riprende il centro servizi
di Maria Antonietta Cossu
Vinta la causa contro una residente che lo rivendicava per sé dopo averlo usato come magazzino
04 novembre 2021
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BUSACHI. Gli scantinati del Centro Servizi non passeranno di mano. Il Comune ha vinto la causa intentata da una residente che rivendicava la proprietà dei locali sotterranei di corso Brigata Sassari. Nel 2017 la donna era ricorsa alle vie legali per usucapire l’immobile e, dopo un tentativo di conciliazione fallito per la resistenza opposta dall’amministrazione, si era aperto il dibattimento. Pochi giorni fa il giudice della sezione civile del tribunale si è pronunciato a favore dell’ente locale, indicandolo quale unico e legittimo proprietario del bene. La controparte è stata condannata a rifondere le spese legali, dell’importo di 8.460 euro, a restituire le chiavi e a liberare l’immobile dal materiale depositato all'interno entro sessanta giorni dalla sentenza.
L’edificio, oggi adibito ad attività culturali e convegnistiche, apparteneva al signor Salvatore Loddo che, nel 1934, lo donò alla scuola dell’infanzia con un lascito testamentario. In un secondo tempo fu acquisito dall’Ente comunale di assistenza e dopo il suo scioglimento la proprietà passò al Comune. «Tutto questo è riportato nei registri immobiliari della Conservatoria che ho consultato personalmente quando ci siamo costituiti in giudizio», ha affermato il sindaco Giovanni Orrù.
Malgrado le carte, per decenni gli scantinati ereditati dal Comune sono rimasti nelle disponibilità dei discendenti del signor Loddo, che li hanno utilizzati come magazzino. «Era però un uso arbitrario, che nessuna amministrazione, in precedenza, aveva contestato», ha precisato il primo cittadino. Pochi giorni fa il giudice ha risolto la disputa sancendo l’impossibilità di usucapire un bene pubblico e condannando la controparte a sostenere gli oneri legali per aver abusivamente occupato gli scantinati e aver privato ingiustamente l’ente proprietario del diritto di godimento.
A meno di un ricorso della parte soccombente, entro due mesi l’amministrazione busachese potrà disporre liberamente dei locali interrati. «Prima che tutta questa storia cominciasse – ha ricordato Giovanni Orrù – la mia idea era di convertire il centro servizi in un ristorante tipico. Ma nel frattempo sono cambiati i compagni di cordata, pertanto le valutazioni andranno fatte con questa amministrazione. Di certo, l’intento è di valorizzare gli spazi: parliamo di una superficie di circa 250 metri quadrati con antiche volte in pietra».
L’edificio, oggi adibito ad attività culturali e convegnistiche, apparteneva al signor Salvatore Loddo che, nel 1934, lo donò alla scuola dell’infanzia con un lascito testamentario. In un secondo tempo fu acquisito dall’Ente comunale di assistenza e dopo il suo scioglimento la proprietà passò al Comune. «Tutto questo è riportato nei registri immobiliari della Conservatoria che ho consultato personalmente quando ci siamo costituiti in giudizio», ha affermato il sindaco Giovanni Orrù.
Malgrado le carte, per decenni gli scantinati ereditati dal Comune sono rimasti nelle disponibilità dei discendenti del signor Loddo, che li hanno utilizzati come magazzino. «Era però un uso arbitrario, che nessuna amministrazione, in precedenza, aveva contestato», ha precisato il primo cittadino. Pochi giorni fa il giudice ha risolto la disputa sancendo l’impossibilità di usucapire un bene pubblico e condannando la controparte a sostenere gli oneri legali per aver abusivamente occupato gli scantinati e aver privato ingiustamente l’ente proprietario del diritto di godimento.
A meno di un ricorso della parte soccombente, entro due mesi l’amministrazione busachese potrà disporre liberamente dei locali interrati. «Prima che tutta questa storia cominciasse – ha ricordato Giovanni Orrù – la mia idea era di convertire il centro servizi in un ristorante tipico. Ma nel frattempo sono cambiati i compagni di cordata, pertanto le valutazioni andranno fatte con questa amministrazione. Di certo, l’intento è di valorizzare gli spazi: parliamo di una superficie di circa 250 metri quadrati con antiche volte in pietra».