La Nuova Sardegna

Oristano

La burocrazia affossa l’università

di Michela Cuccu
La burocrazia affossa l’università

Il Consorzio Uno non potrà utilizzare parte dei fondi destinati all’ateneo per via di nuovi vincoli

14 novembre 2021
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ORISTANO. Immaginiamo di ricevere un consistente aumento in busta paga ma scoprire, contemporaneamente, che lo stipendio da quel momento in poi, è interamente vincolato alle spese strettamente necessarie, ad esempio l’affitto di casa, bollette, alimentari e che non lo si potrà più utilizzare invece per acquistare abiti, andare dal parrucchiere, pagare la retta della palestra. È la paradossale situazione nella quale è piombato il Consorzio Uno, ente che gestisce l’ateneo oristanese.

«Stando alle nuove regole di rendicontazione e condizioni poste dagli uffici dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, infatti, non potrà più offrire agli studenti il complesso dei servizi che ha da sempre contraddistinto l’esperienza universitaria oristanese e alle istituzioni accademiche le necessarie risorse per condurre la propria attività didattica con efficacia», spiega il direttore generale del Consorzio Uno, Francesco Asquer. Venerdì, per discutere di questo problema, il consiglio direttivo del Consorzio, presieduto da Gian Valerio Sanna, ha tenuto una riunione allargata ad alcuni rappresentanti della politica locale e regionale. C’erano i consiglieri regionali eletti nel territorio, Emanuele Cera, Diego Loi e Alessandro Solinas, ma anche l’assessora regionale all’Industria Anita Pili e il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu.

Ai rappresentanti del consiglio e della giunta regionale, il presidente ha illustrato la nuova situazione che, per il Consorzio Uno, è una vera e propria tegola caduta sulla testa. Il direttore Francesco Asquer, spiega l’impatto, considerevole, che avranno le nuove regole di rendicontazione che, se non modificate, potrebbero cancellare attività che fino a oggi hanno qualificato l’offerta formativa del Consorzio Uno: «Non potremo più tenere campagne di scavi archeologici e visite guidate in aziende e stabilimenti. Verranno inoltre cancellati tutti i servizi di orientamento e sostegno per gli studenti, come i corsi per l’apprendimento della lingua inglese o l’assistenza per la redazione dei curriculum. Anche tutte le attività per favorire la socializzazione tra gli iscritti non potremmo più farle, non certo con questi fondi e queste regole».

Il direttore spiega che i finanziamenti regionali potranno essere utilizzati solamente per pagare i docenti e le loro trasferte, le bollette, la pulizia e la sanificazione degli ambienti dove ha sede l’università e si svolgono le attività didattiche. Da qui la necessità, sollecitata da Gian Valerio Sanna, di far apportare quelle modifiche indispensabili per evitare la cancellazione di servizi e attività così importanti che l’università oristanese garantisce fin dalla sua istituzione, ovvero quasi un quarto di secolo.

I rappresentanti istituzionali presenti alla riunione hanno manifestato il loro impegno affinché tali ostacoli vengano risolti, anche attraverso la sensibilizzazione dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, che pur invitato all’incontro, era assente giustificato per motivi di salute. «Durante la riunione si è appreso che nella legge Omnibus, recentemente approvata dal consiglio regionale, sono state rese disponibili ulteriori risorse per le sedi universitarie decentrate, attraverso un incremento del fondo unico di ulteriori 1 milione e 900mila euro, a conferma dell’orientamento favorevole verso le esperienze maturate in oltre 25 anni di attività», spiegano i vertici dell’ateneo oristanese. Dice Asquer: «Il paradosso è evidente. Se infatti l’aumento delle risorse conferma la volontà politica di sostenerci, la burocrazia che è stata applicata ci nega la possibilità di svolgere la nostra attività nel modo migliore».

I consiglieri regionali, l’assessora e il sindaco hanno però assicurato l’impegno a sollecitare le modifiche necessarie. Dal suo canto, il Consorzio continuerà il percorso di condivisione con i rappresentanti istituzionali del territorio, in vista di un incontro con l’assessore Biancareddu che dovrebbe tenersi nella sede dell’università a Oristano.

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