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Mobilità elettrica, 800mila euro per venti comuni della Provincia
ORISTANO. Mobilità elettrica, altri venti comuni della Provincia ammessi ai bandi regionali. Per quasi tutti il finanziamento è di 40mila euro, tranne che per Ghilarza (37500), mentre per Ruinas...
25 novembre 2021
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ORISTANO. Mobilità elettrica, altri venti comuni della Provincia ammessi ai bandi regionali. Per quasi tutti il finanziamento è di 40mila euro, tranne che per Ghilarza (37500), mentre per Ruinas (37mila) e Cuglieri, il finanziamento è stato deliberato con riserva.
Ecco la lista completa: Ardauli, Baradili, Baressa, Bauladu, Bosa, Cuglieri, Ghilarza, Milis, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Marrubiu, Modolo, Montresta, Morgongiori, Nughedu Santa Vittoria, Palmas Arborea, San Nicolò d’Arcidano, Scano Montiferro, Sedilo, Sorradile, Terralba e Zerfaliu.
Secondo l’assessore all’industria Anita Pili «si prosegue nel percorso intrapreso per rafforzare un modello di sviluppo sostenibile della Sardegna, anche sostituendo il parco macchine a motore di enti pubblici e di aziende private. Prosegue anche, dice l’assessora, il piano di infrastrutturazione pubblica di ricarica elettrica. Con le indicazioni del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), abbiamo deciso di conciliare l’installazione di un numero necessario allo sviluppo della mobilità elettrica con l’esigenza di contenere la proliferazione di punti che rischiano di diventare velocemente obsoleti dal punto di vista tecnologico».
Ecco la lista completa: Ardauli, Baradili, Baressa, Bauladu, Bosa, Cuglieri, Ghilarza, Milis, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Marrubiu, Modolo, Montresta, Morgongiori, Nughedu Santa Vittoria, Palmas Arborea, San Nicolò d’Arcidano, Scano Montiferro, Sedilo, Sorradile, Terralba e Zerfaliu.
Secondo l’assessore all’industria Anita Pili «si prosegue nel percorso intrapreso per rafforzare un modello di sviluppo sostenibile della Sardegna, anche sostituendo il parco macchine a motore di enti pubblici e di aziende private. Prosegue anche, dice l’assessora, il piano di infrastrutturazione pubblica di ricarica elettrica. Con le indicazioni del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), abbiamo deciso di conciliare l’installazione di un numero necessario allo sviluppo della mobilità elettrica con l’esigenza di contenere la proliferazione di punti che rischiano di diventare velocemente obsoleti dal punto di vista tecnologico».