La Nuova Sardegna

Oristano

«Da noi famiglie mai viste prima»

«Da noi famiglie mai viste prima»

La direttrice della Caritas fa il bilancio di un anno molto impegnativo di attività

29 dicembre 2021
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ORISTANO. «In un solo anno, il numero dei nostri assistiti è aumentato. Si sono aggiunte 113 persone che mai prima, avevano chiesto aiuti economici o alimentari. È la conferma che il covid ha amplificato fame e ingiustizia». Non ha usato giri di parole, Giovanna Lai, direttrice della Caritas diocesana per tracciare il bilancio di attività in questi due anni di pandemia. L’occasione è stata la consegna di 28 borse di studio (otto in più rispetto a quelle previste) ad altrettanti studenti che con il sostegno dell’ente diocesano potranno affrontare con più tranquillità i costi degli studi universitari. Illustrando il lavoro svolto dai volontari del Centro di ascolto e dell’Osservatorio delle povertà, è emerso come il numero delle richieste di aiuto sia cresciuto in corrispondenza dell'insorgere e del perdurare della pandemia. «A livello nazionale, se il 2019 era stato contrassegnato da una diminuzione della povertà (in Sardegna il numero delle famiglie in condizione di povertà relativa era passato da 141.000 a 94.000), nel 2020 si è registrata una ripresa crescente, che le misure volte a favorire un sostegno economico integrativo dei redditi familiari (Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza) non sono state in grado di contrastare», ha spiegato Lai. Nel corso di quest'anno sono state assistite 548 famiglie, 389 italiane e 159 straniere, per lo più provenienti da Marocco, Nigeria e Senegal. Nella diocesi di Oristano, contrariamente al trend nazionale, a chiedere aiuto sono in maggioranza le donne, pari al 59,3 per cento degli assistiti. Il 50,6 per cento hanno tra i 45 e 64 anni, mentre il 16,9 per cento ha tra 35 e 44 anni. «Il dato è particolarmente preoccupante perché si tratta di persone che rientrano in quelle categorie definite dall'Istat "popolazione attiva" e "forza lavoro" – ha detto Lai –. A questo fenomeno si affianca la crescita della precarietà abitativa. Il 57,3 per cento delle persone che si sono rivolte alla Caritas vive in affitto e ha difficoltà a pagare regolarmente i canoni». Un grande ruolo hanno svolto i nuovi servizi, come l’Emporio della solidarietà o l distribuzione gratuita di farmaci da banco e il sostegno di spese per le cure mediche a persone che altrimenti, non saprebbero come curarsi. L’arcivescovo Roberto Carboni, ha sottolineato il grande ruolo svolto dalla Caritas in questi anni difficili: «Il principio ispiratore dell’ente è il Vangelo: le persone hanno pari dignità, per questa ragione la Caritas dedica loro pari accoglienza e attenzione. Il nostro impegno però deve andare oltre, mirando a entrare in relazione con le persone e aiutarle umanamente», ha detto. Non a caso la Caritas svolge diverse attività nel campo sociale, la Caritas di Oristano, ad esempio, fornisce anche il supporto scolastico, destinato non soltanto a stranieri ma anche a minori con difficoltà di apprendimento. (m.c.)

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