La Nuova Sardegna

Oristano

La giostra dei medici di base

di Michela Cuccu
La giostra dei medici di base

In provincia ne mancano 40 e la soluzione delle Usca non è conveniente. L’appello della Fimmg

30 dicembre 2021
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ORISTANO. Il medico di famiglia sta diventando una vera rarità. In provincia ne mancano più di 40, con il risultato che in molti centri non è assicurata nemmeno l’assistenza sanitaria di base. Tra le zone maggiormente penalizzate ci sono il Guilcer e il Barigadu, dove da anni gli abitanti sono costretti a fare i conti con una situazione a dir poco precaria. L’Ats ha cercato di mettere una pezza ai problemi causati dall’emorragia di medici di base e dalla mancata sostituzione dei professionisti andati in pensione o trasferitisi, impiegando guardie mediche nelle ore diurne e gli operatori delle Unità speciali di continuità assistenziale. Il servizio con i medici dell’Usca è stato sperimentato a Sorradile e a Neoneli la settimana prima di Natale e in questi giorni è stato attivato un servizio analogo nell’ambulatorio di guardia medica interno all’ospedale Delogu per andare incontro alle esigenze degli abitanti di Ghilarza, Abbasanta e Norbello privi di assistenza primaria. «Purtroppo la carenza di medici è estesa all’intera provincia», dice Alessandro Usai, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale. «Le area forse maggiormente penalizzata è la Marmilla. Si tratta di centri molto piccoli, così succede che un solo medico per quattro o cinque paesi deve fare la spola, continuamente tra di diversi ambulatori per garantire un minimo di assistenza alla popolazione», spiega Usai. Ed aggiunge: «Nel Terralbese, tra Arborea e Marrubiu, mancano addirittura cinque medici. Significa che in quella zona ci sono 5mila persone che non sanno nemmeno da chi farsi visitare se si sentono male o come ottenere una prescrizione di farmaci o un certificato. Quando va bene, c’è il collega che non ha in carico quei pazienti che li assiste comunque. Ma così non si può andare avanti».

Per il segretario della Fimmg «il problema non è recente ma soprattutto, era prevedibile», dice. «Che i medici siano troppo pochi rispetto alle esigenze si sa da tempo. Per la medicina generale va detto che sono sempre meno i colleghi che ci si vogliono dedicare. Preferiscono altre specializzazioni e non c’è da biasimarli: la medicina generale è sempre più oberata da una burocrazia impossibile». Ogni medico di famiglia dovrebbe avere in carico mille pazienti. Quota difficilmente raggiungibile nell’Oristanese, dove, ci sono ben 33 Comuni con meno di 500 abitanti. «Dunque i colleghi sono costretti a spostarsi in continuazione da un centro all’altro e non è una situazione facile da affrontare», spiega Usai. La Fimmg aveva proposto alla Regione di dichiarare l’intera provincia zona disagiata, in maniera da prevedere incentivi per i medici che accetteranno di lavorare in questi minuscoli paesi. «Abbiamo calcolato che sarebbe costata 163mila euro all’anno. In ogni caso ricorrere ai colleghi delle Usca o allungare gli orari delle guardie mediche non può essere una soluzione duratura»,

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