La Nuova Sardegna

Oristano

In pinacoteca e al museo diocesano 

Il cammino dell’arte sarda nella mostra De Insula

Il cammino dell’arte sarda nella mostra De Insula

ORISTANO. Un percorso nella storia dell’arte sarda dall’Ottocento a oggi, diviso fra il Museo Diocesano e la Pinacoteca Comunale Carlo Contini. La simbiosi tra il Comune e l’Arcidiocesi arborense per...

12 febbraio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Un percorso nella storia dell’arte sarda dall’Ottocento a oggi, diviso fra il Museo Diocesano e la Pinacoteca Comunale Carlo Contini. La simbiosi tra il Comune e l’Arcidiocesi arborense per le strutture museali cittadine è una simbiosi sempre più stretta. Per nulla casuale, dunque, la scelta della data di inaugurazione della mostra De Insula: sarà domani, 13 febbraio, giorno di Sant’Archelao, patrono della città, per quanto non troppo ricordato nei pensieri degli oristanesi, e della diocesi.

La mostra è stata presentata dall’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna e dal vicario generale don Paolo Ghiani, insieme ai curatori Silvia Oppo, direttrice del Museo Diocesano, e Antonello Carboni e al direttore della Fondazione Oristano, Francesco Obino. «La collaborazione fra il Comune e la Diocesi comincia nel 2017 – ha spiegato l’assessore –, quando fu firmata la convenzione per l’istituzione del biglietto unico dei musei cittadini. Ora va avanti ed è il primo passo verso l’idea di una rete museale che coinvolga tutta la provincia».

«Questa mostra è un momento importante non solo per la città. In periodi così difficili si tende a parlare tanto di economia, dimenticandosi che è la cultura che arricchisce l’umano» ha commentato monsignor Ghiani. «È un progetto cominciato due anni fa insieme ad Antonello Carboni – spiega Silvia Oppo – e oggi finalmente arriva a compimento. Ringraziamo la Fondazione che, mettendo a disposizione le sue risorse umane, consentirà l’apertura tutti i pomeriggi del Museo Diocesano». La chiosa è del direttore della Fondazione: «Mi auguro che questo progetto sia solo l’inizio», l’auspicio di Francesco Obino.

Il primo percorso comincia al Museo Diocesano, accanto alla Cattedrale, dove si è cercato «di dare la giusta rilevanza agli artisti dell’Ottocento e del primo Novecento sardo, che oggi magari sono sconosciuti ai più, ma all’epoca ricevevano pagine e pagine su quotidiani come il Corriere della Sera e esponevano nelle rassegne più importanti» spiega Antonello Carboni.

Non manca, ovviamente, la sezione dedicata al sacro. In Pinacoteca, il percorso comincia con la sezione della ceramica «Con due pezzi rarissimi realizzati in seno alla Scuola-bottega di Arte Ceramica di Oristano voluta da Giorgio Luigi Pintus, il progettista della villa liberty di piazza Manno dove abitò Francesco Ciusa, dopo la seconda guerra mondiale come eredità della Scuola d’arte fondata dallo stesso Ciusa nel ’25» prosegue Carboni. Poi si passa all’arte contemporanea con la sezione dedicata alle neo-avanguardie e infine ai giorni nostri.

Sono trecento le opere in esposizione, tutte provenienti da collezioni private. La mostra sarà presentata al pubblico domenica in Cattedrale, dopo la messa delle 18.30 dedicata a Sant’Archelao e sarà visitabile sino al 30 giugno. La Pinacoteca è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Museo Diocesano Arborense ogni pomeriggio dalle 17 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. (dav.pi.)

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative