La Nuova Sardegna

Oristano

Il porticciolo ritrova i 5 milioni persi

di Davide Pinna
Il porticciolo ritrova i 5 milioni persi

Erano stati sospesi nell’agosto 2020, ora tornano grazie al finanziamento interministeriale per la programmazione

19 febbraio 2022
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ORISTANO. Dopo un anno e mezzo il Comune rientra in possesso dei 5 milioni per la messa in sicurezza e la riqualificazione del porto turistico di Torregrande. Il sopralluogo dell’assessore regionale al Lavori pubblici Aldo Salaris, accompagnato dal sindaco e dai gestori delle Marine Oristanesi ne sancisce l’ufficialità. Le risorse furono cancellate dalla Regione nell’agosto 2020, a causa degli ingiustificabili ritardi accumulati dal Comune su un progetto in ballo da più di un decennio. Ora tornano in cassa, ma la fonte da cui si attinge non è il bilancio regionale: i 5 milioni arriveranno da Roma, su decisione del Comitato interministeriale per la programmazione e lo sviluppo sostenibile, che attingerà alle risorse europee del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Disinnesca però ogni polemica il consigliere comunale con delega al porticciolo Luca Faedda (Forza Italia): «La Regione ha svolto un ruolo importantissimo di intermediazione. In ogni incontro, l’assessore ci aveva garantito che l’intervento aveva la massima priorità, essendo un progetto in fase già avanzata, e che sarebbe stato finanziato attraverso la prima fonte utile, come poi è avvenuto».

Gli interventi riguardano principalmente il ripristino degli impianti elettrici e idraulici, la messa in sicurezza del sistema antincendio e la manutenzione delle opere terrestri. Ancora non è chiaro quanto tempo passerà prima dell’indizione della gara d’appalto: «Il Comune è pronto, il progetto è già allo stato esecutivo e ha ricevuto il via libera della conferenza di servizi – afferma Faedda –. In questi giorni cercheremo di capire le modalità di erogazione delle risorse, perché la gara può essere indetta solo quando arriva la comunicazione ufficiale. Altro aspetto da approfondire è quello delle modalità della gara d’appalto che, in base alle ultime norme sulle semplificazioni, potrebbe anche seguire un percorso più snello».

Perché la riqualificazione del porticciolo possa dirsi conclusa, però, è necessario che si concluda l’iter anche del progetto di riorganizzazione e ampliamento. «Sono previsti l’allungamento di due moli galleggianti e una nuova suddivisione degli spazi fra diportisti e pescatori – spiega Faedda –, ma l’intervento principale è quello del dragaggio con ripristino della profondità originaria di tre metri. Anche qui siamo già alla fase esecutiva del progetto e siamo in attesa, entro un mese, delle indicazioni del ministero su quale procedura di valutazione ambientale va seguita. Questo sarà determinante anche per conoscere il costo dell’intervento. Se, come sembra, i fanghi saranno classificati come rifiuti speciali non pericolosi, potrebbe abbassarsi notevolmente e attestarsi attorno ai 6 milioni».

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