La Simec investe al porto nasce un mega deposito
di Davide Pinna
L’azienda della famiglia Cellino costruisce un nuovo capannone per le granaglie Ampio 5mila metri quadri, sarà il terzo insediamento nel Consorzio Industriale
04 marzo 2022
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SANTA GIUSTA. La struttura in cemento armato non prefabbricata è imponente e ha attirato le attenzioni di molti, incuriositi dai lavori in corso in un lotto ai margini meridionali del porto industriale. Si trova all’angolo tra via Tavolara e via Asinara, accanto alla sottostazione elettrica che serve l’infrastruttura portuale e l’annessa zona industriale, in un punto dove, al momento, è rimasta operativa solo la sede di Intergroup, ditta sbarcata a Santa Giusta nel 2020 che si occupa di logistica, immagazzinamento e confezionamento di prodotti sfusi.
Il rilancio di questo settore del corpo centrale del Consorzio Industriale di Oristano e Santa Giusta dovrebbe passare quindi dal nuovo investimento messo in campo dalla SIMEC dei fratelli Cellino, uno degli attori principali fra le aziende che operano all’interno del Cipor. L’azienda realizzerà un nuovo grande deposito di granaglie, che rappresentano una delle voci più importanti nel quadro del traffico merci oristanese.
Il lotto, che si estende per circa 16 mila ettari, si trova in linea d’aria a poco più di un chilometro dalla sede centrale di Simec e del pastificio Fratelli Cellino e a poche centinaia di metri dal canale Sud del porto industriale che, negli auspici del Consorzio, dovrebbe essere ampliato nei prossimi anni. Il collocamento appare dunque strategico, vista la vicinanza con un futuro punto di attracco delle navi merci.
Su questo aspetto, però, va registrato il contrasto con l’ipotesi espressa da Enura, la joint venture formata da Snam e Sgi titolare del progetto sulla dorsale sarda del metano, che in quella stessa posizione vorrebbe realizzare il punto di riconsegna del metano fra la rete dei rigassificatori e quella sarda. Tornando all’investimento della SIMEC, il lotto è stato venduto dal Consorzio nel 2020 per il prezzo di 13 euro al metro quadro e una cifra complessiva superiore ai 200mila euro. Il progetto prevede la realizzazione di un punto di deposito delle granaglie, con annesse rimessa per mezzi pesanti, uffici e locali tecnici antincendio. La superficie coperta ammonta a poco più di 5mila metri quadri, con un rapporto di copertura di un terzo, con una pensilina su tre lati di 712 metri quadri e la destinazione del 10 per cento dell’area a zone verdi.
La Società Industria Molitrice Ercole Cellino, nel 2019, ha fatto registrare un fatturato di 115 milioni e un utile di un milione e mezzo, piazzandosi al diciassettesimo posto fra le aziende sarde e al terzo fra quelle oristanesi. Sempre all’interno del porto di Santa Giusta e Oristano opera il pastificio Fratelli Cellino, che, nel 2019, aveva segnato 40 milioni di fatturato e 231mila euro di utile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rilancio di questo settore del corpo centrale del Consorzio Industriale di Oristano e Santa Giusta dovrebbe passare quindi dal nuovo investimento messo in campo dalla SIMEC dei fratelli Cellino, uno degli attori principali fra le aziende che operano all’interno del Cipor. L’azienda realizzerà un nuovo grande deposito di granaglie, che rappresentano una delle voci più importanti nel quadro del traffico merci oristanese.
Il lotto, che si estende per circa 16 mila ettari, si trova in linea d’aria a poco più di un chilometro dalla sede centrale di Simec e del pastificio Fratelli Cellino e a poche centinaia di metri dal canale Sud del porto industriale che, negli auspici del Consorzio, dovrebbe essere ampliato nei prossimi anni. Il collocamento appare dunque strategico, vista la vicinanza con un futuro punto di attracco delle navi merci.
Su questo aspetto, però, va registrato il contrasto con l’ipotesi espressa da Enura, la joint venture formata da Snam e Sgi titolare del progetto sulla dorsale sarda del metano, che in quella stessa posizione vorrebbe realizzare il punto di riconsegna del metano fra la rete dei rigassificatori e quella sarda. Tornando all’investimento della SIMEC, il lotto è stato venduto dal Consorzio nel 2020 per il prezzo di 13 euro al metro quadro e una cifra complessiva superiore ai 200mila euro. Il progetto prevede la realizzazione di un punto di deposito delle granaglie, con annesse rimessa per mezzi pesanti, uffici e locali tecnici antincendio. La superficie coperta ammonta a poco più di 5mila metri quadri, con un rapporto di copertura di un terzo, con una pensilina su tre lati di 712 metri quadri e la destinazione del 10 per cento dell’area a zone verdi.
La Società Industria Molitrice Ercole Cellino, nel 2019, ha fatto registrare un fatturato di 115 milioni e un utile di un milione e mezzo, piazzandosi al diciassettesimo posto fra le aziende sarde e al terzo fra quelle oristanesi. Sempre all’interno del porto di Santa Giusta e Oristano opera il pastificio Fratelli Cellino, che, nel 2019, aveva segnato 40 milioni di fatturato e 231mila euro di utile.
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