La Nuova Sardegna

Oristano

Il Montiferru riscopre le vie della transumanza

di Piero Marongiu
Il Montiferru riscopre le vie della transumanza

I volontari ripuliscono e riportano alla luce i vecchi sentieri dei pastori Erano ormai abbandonati dopo essere stati percorsi per tanti secoli

09 marzo 2022
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SENEGHE. Il progressivo distacco dell’uomo da ampi territori montani e il successivo abbandono di molte delle attività umane che vi si svolgevano fino qualche decennio fa, col tempo, ha riconsegnato alla natura gran parte degli antichi sentieri che venivano percorsi nei secoli dal bestiame, ovino, bovino, caprino e suino durante gli spostamenti da un pascolo all’altro. In quelle strade di campagna, alcune delle quali rivestivano grande importanza per l’economia locale, passavano i carri carichi di legna o di carbone diretti al paese, le carrette che collegavano anche i paesi limitrofi, garantivano gli spostamenti col cavallo. Ogni zona del monte aveva le sue peculiarità per le persone che, da esse, traevano risorse necessarie al sostentamento delle famiglie, fosse dal pascolo, dal taglio del legnatico, dalla raccolta del ghiandatico.

Erano anche luoghi di incontro per chi quei territori li frequentava e vi trascorreva lungo tempo per accudire il bestiame o svolgere il proprio lavoro. Molte coppie si sono formate tra persone provenienti dai diversi paesi del Montiferru – Scano, Santu Lussurgiu, Cuglieri –, hanno dato vita a nuove famiglie e stabilito legami profondi che durano ancora oggi. Poi, con l’avvento delle macchine agricole e dei fuoristrada, in quei sentieri e in quelle strade nessuno più vi è transitato con gli animali da soma o con i carri. La transumanza è diventata un ricordo ancora presente soltanto nella mente dei più anziani e la natura si è ripresa i suoi spazi.

Oggi però alcuni di quei sentieri, grazie alla sensibilità di alcune associazioni locali che hanno a cuore, per motivi diversi, la storia del paese, torneranno a essere percorribili. L’autogestita di caccia con quella dei cavalieri, il motoclub e l’Asd Montiferru MTB, con la collaborazione della commissaria comunale Graziella Madau, attenta nel supportare le iniziative utili alla comunità, hanno dato il via all’opera di ripulitura del sentiero che da Banzos arriva fino a s’Iscala, dove, a fine degli anni Cinquanta, venne realizzata una struttura, mai entrata in funzione, che sarebbe dovuta diventare un convalescenziario e che invece, per colpa dell’incuria di chi ne avrebbe dovuto garantire la manutenzione, oggi è un rudere che deturpa la bellezza del paesaggio montano nel quale insiste.

L’intervento, effettuato domenica scorsa da una quarantina di volontari, che hanno utilizzato attrezzature di loro proprietà, pagando anche il carburante per le motoseghe e i decespugliatori, ha liberato gran parte di quel sentiero. Nelle prossime settimane, le squadre, il cui numero aumenta costantemente, passeranno a Zrugudula, dove è presente una sorgente d’acqua che alimenta parte della rete idrica del paese. A seguire, toccherà alla strada di Maist’impera, un tempo percorso obbligato per tutti quelli che si recavano al monte. Una alla volta, torneranno fruibili tutte. Così, il recupero delle antiche vie, oltre a far riscoprire un patrimonio boschivo e campestre di grande bellezza, servirà anche all’eventuale transito delle squadre antincendio. L’idea era nata lo scorso anno, quando i boschi del Montiferru sono stati devastai dagli incendi. Un’attività utile anche per la prevenzione, alla quale, la scorsa estate, diede il proprio contributo anche la Pro Loco.

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