Oristano, terremoto in giunta
Il gruppo di Sardegna Venti20 non partecipa al voto sulla Fondazione Il sindaco pronto a ritirare la delega all’assessore Ivano Cuccu
Oristano Dalle comunali sono passati 110 giorni, poco meno di quattro mesi, ma per la maggioranza guidata da Massimiliano Sanna è già tempo di crisi. Tutto è successo ieri. In consiglio comunale, Sardegna Venti20 non ha partecipato alla votazione sul bilancio consolidato, con la maggioranza che si è salvata dalla clamorosa bocciatura grazie al soccorso del consigliere di minoranza centrista Sergio Locci, che ha garantito il numero legale e la validità della seduta. La crisi si è poi spostata in giunta, dove la poltrona che dovrebbe cadere subito è quella di Ivano Cuccu, assessore all’Urbanistica in quota proprio a Sardegna Venti20.
All’ordine del giorno del Consiglio c’era un solo punto: l’approvazione del bilancio consolidato, l’atto finanziario che mette insieme i conti del Comune e delle società partecipate. Fra queste figura la Fondazione Oristano, nelle scorse settimane oggetto delle critiche della minoranza e del capogruppo di Venti20, Giuliano Uras. L’opposizione anche ieri non ha risparmiato bordate con gli interventi di Efisio Sanna e Umberto Marcoli (Oristano Più), Francesco Federico (Oristano Democratica e Possibile) e Maria Obinu (Pd). Le contestazioni si sono concentrate soprattutto sulla questione della trasparenza e della mancata approvazione dei bilanci: per il secondo anno di fila, al bilancio consolidato del Comune non è stato allegato il consuntivo della Fondazione, che ancora non è stato approvato, nonostante la scadenza fosse fissata per il 30 aprile.
È un fatto gravissimo per l’opposizione, che ha sottolineato anche la preoccupazione per la situazione finanziaria della Fondazione. «C’è un indebitamento superiore ai 600mila euro» ha segnalato Umberto Marcoli. Al momento delle dichiarazioni di voto, ha colto la palla al balzo Giuliano Uras che, nei precedenti dibattiti per l’approvazione del nuovo statuto della Fondazione imposto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, aveva già manifestato la sua contrarietà all’assetto attuale della stessa: «Nella scorsa legislatura non abbiamo fatto parte di alcuna maggioranza. È nota la nostra posizione nei confronti della Fondazione e non ci è sembrato opportuno il modo in cui questo argomento è stato portato in aula, perciò non parteciperemo al voto».
Sia Uras che il collega Roberto Pisanu hanno dunque abbandonato i lavori, così come il centro sinistra. Il numero legale è stato garantito dall’astensione di Sergio Locci, a sua volta critico sulla Fondazione. L’approvazione del bilancio non è comunque servita a placare le ire del sindaco. Alla fine della seduta era furioso, tanto da minacciare il ritiro della delega a Ivano Cuccu, con conseguente addio alla maggioranza di Uras e Pisanu.
Nel corso della mattinata, la minaccia ha preso corpo e l’ipotesi è circolata fra segretari e rappresentanti del centro destra. Poi, lo stesso sindaco ha tentato di convincere Ivano Cuccu a dimettersi, una scelta dall’impatto mediatico meno dirompente rispetto alla revoca delle deleghe, senza però ottenere risultati. La decisione è stata rimandata a oggi o lunedì. Fonti vicine al primo cittadino assicurano che la crisi non rientrerà e che arriverà la revoca, anche perché l’irritazione degli alleati per la mossa di Giuliano Uras è forte, dato che non era emersa nei giorni scorsi alcuna avvisaglia.
Sardegna Venti20, il suo partito, minimizza e rassicura sul fatto che non ci fosse alcuna volontà di mandare sotto la maggioranza, visto che Locci aveva già annunciato l’astensione e che il segnale era limitato alle perplessità sulla Fondazione. Se il sindaco dovesse decidere di rompere col partito di Stefano Tunis e Anita Pili, la maggioranza potrebbe ancora contare su quattordici voti. Basteranno per quasi cinque anni?