Oristano, il cuore matto ferma la Sartiglia di Antonello Mele
Già componidori e spericolato acrobata nelle pariglie, ha dovuto dare forfait
Oristano «Cuore matto che ti segue ancora, e giorno e notte pensa solo a te». Così Little Tony a Sanremo nel 1967. Con lo stesso ritmo, la stessa passione sfrenata, potremmo sentire battere il cuore di Antonello Mele per la Sartiglia. Oristanese, classe 1962, sartigliante da quando aveva appena ventun anni, lo scorso pochi giorni fa ha dovuto fare i conti con il proprio cuore nel senso più stretto del termine, colpito da un infarto mentre era in passeggiata con uno dei due compagni di pariglia, Alessio Cuccu.
Fortunatamente la storia che state per leggere ha un lieto fine, e nonostante Antonello, per tutti gli amici Lello, non parteciperà con il fisico alla prossima Sartiglia 2023, con lo spirito non è mai sceso da cavallo, e il suo cuore, seppur ammaccato e con funzionalità ridotta, batte al ritmo dei suoni e delle emozioni della giostra oristanese, che sabato lo ha abbracciato nella sua scuderia con un pranzo, light, di bentornato.
Domenica 1 gennaio si avviava ad essere come tante altre. Nessuno stravizio da fine dell’anno, ma appuntamento in scuderia con un compagno di pariglia per uscire a fare una passeggiata, visto che già da tre mesi avevano preso i cavalli e iniziato una graduale preparazione. Pochi passi a cavallo, in una strada secondaria, e la prontezza di accorgersi che qualcosa nel suo fisico non andava, messo in sicurezza il cavallo si è sdraiato a terra chiedendo aiuto. La velocità dei soccorsi e la corsa forsennata in ambulanza a Cagliari (visto che il reparto di emodinamica del San Martino non è funzionante da tempo) per sottoporsi ad una coronarografia d’urgenza e disostruire quelle coronarie occluse che stavano provocando un infarto al suo cuore.
La paura sicuramente è stata tanta in quei giorni in ospedale, ma altrettanta è stata la forza d’animo e la volontà di non mollare il passo alla negatività neanche per un secondo, con il pensiero fisso per la sua famiglia e l’obiettivo di tornare, senza fretta in sella. L’esordio di Antonello Mele in Sartiglia è datato 26 febbraio 1984, a soli ventun anni, in pariglia con Roberto Abis e Massimo Corda. Da quella domenica di carnevale, non ha mai interrotto la sua partecipazione, se non due o tre volte per qualche infortunio durante la preparazione. Trentacinque anni in Sartiglia, uno tra i cavalieri con più anni di giostra nell’associazione, e un palmares che raccoglie una quindicina di stelle, con l’apice raggiunto il 14 febbraio 1994 quando ha ricevuto l’onore di fare su componidori per il Gremio di San Giovanni, guidato da s’oberaju maiori, Gianni Sabatini, insieme a s’oberju de cascia, Luigi Marongiu. Ad accompagnarlo, quella domenica di carnevale che il caso ha voluto fosse anche il giorno dedicato agli innamorati, sono stati Pierpaolo Falchi e Mariano Amadu. Non solo in via Duomo ma anche in via Mazzini Antonello ha dato prova di grande abilità e coraggio.
Da manuale la sua verticale in pariglia con Peppino Pinna e Roberto Ponga, con un perfetto centrale girato. La scorsa Sartiglia, quel piccolo assaggio di vestizione e sfilata, Antonello l’ha condivisa con i compagni Alessio Cuccu e Carmen Murru, gli stessi con cui pensava finalmente di correre questa prossima edizione. Invece il destino ha deciso per lui diversamente. «Questa Sartiglia la vivo giù di tono – ha raccontato Antonello Mele – perchè stavamo preparando i cavalli da quasi tre mesi, però è andata così. Sono con loro con il cuore e con tutta la voglia di festeggiare insieme a loro». Al suo posto, correrà Anthoni Maccioni, cavaliere di grande esperienza e ma non c’è dubbio che domenica martedì, un pezzo di cuore, per un giorno senza incertezze, di Antonello monterà in sella insieme ai suoi compagni.