La Nuova Sardegna

Oristano

Falso allarme

Incappucciati e “armati”: a Oristano scatta l’allarme, ma era solo uno spot

di Enrico Carta
Incappucciati e “armati”: a Oristano scatta l’allarme, ma era solo uno spot

Polizia in via Messina: i “rapitori” erano liceali

13 ottobre 2023
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Oristano Alcune persone incappucciate, un furgone bianco su cui viene fatta salire precipitosamente una persona e una pistola – in realtà è una scacciacani, ma guardando a distanza non si capisce –. Ci sono poi una videocamera che fa le riprese alcuni passanti e residenti di via Messina. Solo che i secondi non vedono la prima e, due giorni fa, hanno pensato di avere davanti ai loro occhi qualcosa di impensabile. Sembra che un commando armato stia effettuando un rapimento, anche perché le cinque o forse sei persone col passamontagna calato sul viso corrono e agiscono in fretta e furtivamente. Non resta che chiamare le forze dell’ordine e in pochi minuti la polizia di Stato arriva davanti al liceo scientifico Mariano IV.

Cinque pattuglie della Squadra mobile e delle Volanti piombano sul gruppo a tutta velocità e la strada viene bloccata. Non troppo distante da via Messina, un’altra pattuglia blocca un furgone bianco simile a quello descritto da chi aveva assistito alla movimentata scena di fronte allo Scientifico. Il mezzo viene perquisito, ma non si trova nulla di sospetto e viene lasciato andare.

Passano pochi istanti e tutto diventa più chiaro. Quelli all’opera in via Messina non sono sequestratori, rapinatori o, peggio ancora, terroristi in cerca di compiere qualche azione clamorosa. Sono, invece, dei giovani studenti dell’istituto superiore e non si sono trasformati all’improvviso in aspiranti delinquenti in carriera. Stanno semplicemente girando un piccolo spot artigianale per promuovere la loro lista alle prossime elezioni per il consiglio di istituto e hanno scelto di farlo attraverso un “corto”. Con loro c’è pure un professore, che nel breve filmato recita la parte del rapito. Solo che, quando intervengono, le pattuglie della polizia non lo sanno e, ricevute le segnalazioni, si sono preparate a qualcosa di molto difficile da gestire.

In pochi istanti e senza troppi problemi, l’equivoco si è comunque risolto. Viene intimato a tutti di fermarsi e nessuno compie mosse che possano essere fraintese. I passamontagna vengono sollevati e i volti si vedono chiaramente, il furgone non ha alcun bullone che non sia al suo posto ed è in regola anche per le questioni legate al codice della strada. E la pistola? È una scacciacani senza alcuna modifica per cui legittimamente trasportata. Insomma, finisce con una mobilitazione inattesa e due parole di quasi rimprovero, più che altro perché situazioni che possono generare equivoci e creare allarmi per l’ordine pubblico andrebbero magari comunicate per evitare di mettere in moto la macchina della sicurezza e magari distoglierla da altri compiti più importanti. Chissà se, con questo spot ormai così tanto famoso, le elezioni per il consiglio di istituto prenderanno la direzione sperata dai loro autori.


 

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