Guardia medica a Oristano, dai vertici Asl accuse al fulmicotone
«Falsità e dichiarazioni quasi irresponsabili» dal loro sindacato
Oristano «Falsità e malafede». Non è il titolo di un romanzo inglese ritrovato per caso in soffitta. Sono le due parole con cui il direttore generale dell’Asl, Angelo Maria Serusi, bolla lo scontro in corso tra l’azienda sanitaria e i medici di continuità assistenziale, affiancati nella loro vertenza dalla Federazione dei medici di medicina generale.
Ciò che certamente più interessa i pazienti è che dal 4 novembre, la guardia medica sarà aperta dieci giorni al mese per un turno al giorno, che equivale a dire che il servizio è pressoché assente nella città capoluogo. La replica del direttore generale sembra il segnale chiaro che è impossibile ricucire lo strappo.
«La FIMMG, in questa vicenda, invece che offrire un contributo per la soluzione del problema, si ostina solo ad attaccare la direzione generale, affermando troppe falsità e con dichiarazioni che rasentano l’irresponsabilità. Il sindacato non ha in alcun modo chiarito ai medici di continuità assistenziale la necessità di prestare un servizio alla popolazione carceraria dell’istituto penitenziario di Massama in una condizione eccezionale come quella attuale, dovuta alla mancanza di un medico conseguente al trasferimento di un quarto sanitario in servizio nel carcere. Tutti concetti ribaditi anche durante l’ultima riunione tenuta nella sede dell’Ordine dei Medici, durante la quale lo stesso sindacato aveva concordato con questa direzione generale che non era stato emesso alcun ordine di servizio verso i medici di continuità assistenziale della sede di Oristano, ma solamente rammentato ciò che lo stesso contratto nazionale prevede. Questa direzione non deve porgere nessun tipo di scuse ai medici di continuità assistenziale, abbiamo solo rammentato loro i doveri verso la popolazione carceraria previsti nel contratto».
C’è poi la questione legata alla riduzione da tre a uno o due dei medici in servizio per ogni turno di guardia, che il direttore generale ricostruisce così: «La mano tesa da parte nostra c’è stata. Nella medesima riunione abbiamo concordato la soluzione di poter svolgere il servizio notturno alla presenza di due medici, e non di uno solo, per alleggerire il loro carico di lavoro nel mese di ottobre. In altri centri di pari dimensione (il riferimento è a Nuoro, ndr) il servizio di continuità assistenziale si svolge con la presenza di un solo medico e solo nei fine settimana, se c’è la disponibilità, con due medici. I cittadini sappiano che da parte della Asl 5 c’è stata, c’è e ci sarà tutta la disponibilità a mantenere un dialogo con questi medici, ma evidentemente loro rifiutano ogni tipo di confronto e la Fimmg da questo punto di vista latita e non favorisce il confronto».
Il direttore Serusi ha concluso: «Auspico ancora un intervento dello stesso sindacato per ricordare ai medici le condizioni contrattuali anche verso la popolazione carceraria. È singolare che non si riesca ad avere un dialogo solo con questi medici di continuità assistenziale della sede di Oristano».