Oristano petizione dei genitori degli alunni di via Lanusei
«Mettete i condizionatori o diventerà una sauna»
Oristano A giugno il caldo era stato così esagerato da aver portato alla chiusura della scuola dell’infanzia di via Lanusei. A settembre si annaspava e si sudava, ma una seconda serrata è stata evitata per un pelo. In ogni caso, il problema del caldo all’interno delle aule non può più essere ignorato.
L’amministrazione comunale, per ora, pare non essersi interessata al caso e allora i genitori dei circa 120 bambini tra i 3 e i 6 anni che frequentano l’asilo, senza dimenticare la quindicina di insegnanti e personale scolastico, provano a far suonare la sveglia dalle parti di piazza Eleonora. Da ieri sono infatti disponibili i moduli per firmare una petizione, con la quale chiedono che l’edificio venga dotato di un impianto di condizionamento dell’aria per evitare la sauna.
Per rinfrescare l’aria in estate, servirebbe un impianto degno di tal nome. Per rinfrescare la memoria al sindaco Massimiliano Sanna e agli assessori alla Pubblica istruzione Luca Faedda e ai Lavori pubblici Simone Prevete, l’elenco delle firme è preceduto da un dettagliato resoconto di quanto avvenuto a giugno. Allora, la percezione del caldo era tale che la dirigente aveva chiesto l’intervento del medico che aveva misurato la temperatura all’interno delle aule e stabilito che fosse oltre la soglia consentita dalla legge. Il rapporto aveva costretto il sindaco a prevedere la chiusura della scuola di via Lanusei e la sospensione delle lezioni, creando non pochi disagi ai genitori che si erano ritrovati, all’improvviso, a dover cercare una soluzione per sistemare i loro figli.
L’amministrazione conosce perfettamente la situazione della scuola di via Lanusei perché i solleciti affinché si provvedesse a installare l’impianto di condizionamento erano stati parecchi nel corso degli ultimi anni. Le risposte e le azioni, invece, sono state pari a zero, motivo per cui i genitori sono tornati alla carica chiedendo l’intervento: «In una città dove ormai i servizi, il decoro e la manutenzione non sembrano più essere una priorità, vorremmo che almeno i diritti dei nostri bambini ad usufruire di spazi adeguati venissero tutelati».