La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso in consiglio comunale

Famiglie rom ancora senza una casa dopo l’incendio di via Rockefeller a Oristano

di Caterina Cossu

	Le case dei Rom di via Rockfeller avvolte dalle fiamme
Le case dei Rom di via Rockfeller avvolte dalle fiamme

Somno ancora alloggiate quasi tutte all’interno del camping di Torregrande. Interrogazione dei consiglieri di Alternativa Sarda e Democratica e Progetto Sardegna.

06 aprile 2024
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Oristano «E fu sera e fu mattina, sesto giorno». La citazione d’apertura dell’interrogazione urgente è palesemente biblica, il sarcasmo non troppo velato. L’argomento, tuttavia, è serissimo: «Quali siano gli intendimenti di questa amministrazione in relativamente a una sistemazione stabile della famiglia rom che in seguito all’incendio dei locali di viale Rockefeller oggi non ha una destinazione definitivamente assegnata». Se lo chiedono i consiglieri comunali di Alternativa sarda e democratica e Progetto Sardegna, Giuseppe Obinu, Maria Obinu e Umberto Marcoli.

L’interogazione urgente indirizzata al sindaco Massimiliano Sanna e alla giunta, nella persona dell’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru, approderà certamente in consiglio comunale. Per ora, a domanda diretta rigirata dalla nostra redazione, l’assessora non ha risposto. La consigliera e i consiglieri di minoranza, infatti, hanno incalzato sul tema: «Quel sito ora abbandonato, che prima la comunità abitava era già stato definito inabitabile da questa stessa amministrazione – scrive la minoranza –, e nonostante tutto le famiglie che vi sostavano sono state lasciate a vivere nel pericolo sino all’incendio, che mettendoli in ulteriore pericolo li ha però fortunatamente tolti da quello che incombeva su di loro ormai da tempo».

Pochissime famiglie avevano poi trovato una sistemazione in autonomia all’indomani del rogo di fine settembre dello scorso anno. La comunità di circa trenta persone occupava quei locali fatiscenti dell’ex Mattatoio da oltre trent’anni, sito che avrebbero dovuto abbandonare, così era quasi riuscita a convincerli proprio Maria Obinu nel 2016, quando ricopriva l’incarico apicale nello stesso assessorato cui ora si rivolge. L’accordo era poi sfumato e la situazione non era cambiata. Oggi, i membri di quella comunità hanno trovato sistemazioni di fortuna in camper nell’area di Torregrande e in pochi altri edifici.

La decisione era stata presa a ottobre 2023 con una delibera di giunta e il Comune si era fatto carico delle spese. «Tra una soluzione e l’altra, questa amministrazione sta facendo scorrere il tempo senza sceglierne nessuna. Si chiede alle signorie loro, quali soluzioni vogliano adottare, o se la soluzione sia quella di aspettare che finisca il mandato» chiude l’interrogazione.

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