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Oristano

Edilizia e polemiche

«State tranquilli, il Comune di Oristano su via Lepanto non pagherà più un euro»


	L'area destinata ad housing sociale di via Lepanto
L'area destinata ad housing sociale di via Lepanto

Deriu (commissione urbanistica) nega qualsiasi trattativa o penale da versare all’impresa

06 aprile 2024
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Oristano «Certo che ho letto la missiva di Torre Sgr su via Lepanto, ma posso assicurare di essere molto sereno in relazione al suo contenuto sia sul fronte politico che su quello amministrativo. Il comune anche in questa fase è solo uno spettatore, interessato, ma non chiamato a recitare un ruolo primario».

Fulvio Deriu, presidente della commissione urbanistica interviene dopo la nota della società che comunica l’intenzione di riaprire il canteire contestato e chiede come da legge una proroga della concessione di 7 anni. «Bisogn fare chiarezza: il Consiglio di Stato, riformando la precedente sentenza del Tar Sardegna ha solo detto che il titolo a costruire è corretto, ed è valido. Quel titolo è stato rilasciato dagli uffici comunali, come da legge, e saranno loro adesso, non la parte politica a compiere gli atti necessari. Naturalmente la società – ha ribadito Deriu – se intendesse riproporre al consiglio comunale una nuova variante, troverebbe la risposta dell’aula. E non mi sorprenderei che anche in questo caso, come già accaduto, la stessa fosse negativa».

Deriu ricorda che c’è un tema legato alle cosiddette zone B*, aree abitate con regole, che deve essere reso omogeneo all’interno del piano urbanistico, ma è un problema che non tocca via Lepanto. «Ma sia ben chiaro che questa partita non riguarda il Comune di Oristano. Se la società costruttrice ritiene di essere stata lesa nelle sue attività, deve rivolgersi a chi si è opposto. Ad altri, non certo al Comune. Non è stato il Comune a rivolgersi al Tar. Non è stato il Comune a sollevare dubbi sulla legittimità del titolo a costruire, visto che la stessa amministrazione lo ha legittimamente emesso».

Deriu ribadisce che non c’è nessun ritardo nella aggiudicazione, «anzi la società adesso con la rileggitimazione del titolo edilizio si trova in condizioni migliori rispetto a due anni fa. Hanno più tempo per completare i lavori, ma il Comune non è attore in questa fase de lavori. Vorrei che questo dato fosse chiaro a tutti. Non siamo noi ad avere ritardato i lavori. E non siamo tenuti a dover alcun risarcimento per lo stato dell’arte. Poi ritengo che come amministrazione si possano affrontare serene discussioni sul futuro dell’area, ma partendo sempre e comunque dai punti fermi: quel titolo a costruire è valido, il Comune non vi si è opposto, i tempi di una eventuale proroga prevista per legge anche in questo caso saranno dati dagli uffici, nel rispetto della più assoluta divisione tra atti e competenze amministrative e di natura politica».

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