Tre motociclisti morti, dopo lo schianto resta solo il dolore
Il parroco di Paulilatino: «Siamo vicini alle famiglie colpite da questa disgrazia». L’assessora Antonella Casula: «Impossibile descrivere lo stordimento e la pena, è sconvolgente»
Paulilatino Tre vite spezzate, due feriti gravi, cinque famiglie precipitate in un abisso di dolore. La perdita di vite umane e l’angoscia per le condizioni dei superstiti del tragico schianto hanno sconvolto le comunità di Paulilatino, Gadoni e Abbasanta, tra le quali le giovani vittime erano conosciute e benvolute. Mario Sedda, muratore di 27 anni impiegato nella ditta che sta eseguendo gli interventi di messa in sicurezza dello svincolo di Paulilatino sulla statale 131 Carlo Felice, ha lasciato nella disperazione i genitori, con i quali viveva, una sorella e un fratello. Lo stesso destino è toccato alla madre e alla sorella di Roberto Daga, 30 anni appena e un lavoro come meccanico. I due giovani centauri condividevano una passione viscerale per le due ruote con l’amico Giovanni Melis, originario di Gadoni e da tempo residente ad Abbasanta, sposato con un figlio di un anno e mezzo. L’amore per le moto li ha uniti nella vita e nella morte. I sopravvissuti a quell’inferno giacciono in un letto d’ospedale con traumi fisici e psicologici. Ivano Saba, 37 anni, gestisce un negozio di autoricambi in paese, ha una qualifica da meccanico messa a frutto in un’officina gestita insieme al fratello. I motori sembra averceli nel sangue ma questa sconfinata passione lo ha già tradito una volta da giovanissimo, quando subì un grave infortunio a bordo del suo motorino. Ieri la sua strada si è incrociata con quella di Carlo Masala, il conducente del veicolo coinvolto nell’impatto con la prima moto. Il ragazzo, poco più che ventenne, lavora alle dipendenze di una società che si occupa di manutenzione e riparazione di impianti elettrici. Attorno a lui si sono stretti i genitori, le due sorelle, il fratello e idealmente l’intera comunità, che piange i morti ed è in pena per chi è scampato alla morte per un soffio. In suffragio dei defunti ieri notte i paulesi hanno pregato durante la messa celebrata dal parroco don Simon Pedro Ela Ncogo Abang, con un pensiero rivolto alle famiglie in lutto e ai feriti. «In questi momenti di sconforto e smarrimento, soltanto la preghiera può manifestare la nostra discreta vicinanza alle famiglie colpite dal grande dolore della morte», ha scritto il sacerdote nel messaggio rivolto ai cittadini. «La comunità è piegata dal dolore per le vittime, i feriti e per tutte le famiglie coinvolte – ha detto l’assessora Antonella Casula esprimendo il cordoglio personale e dell’amministrazione –. Quando si abbattono simili tragedie sulle persone non si possono descrivere lo stordimento e la pena, è sconvolgente». Nelle prossime ore il sindaco Domenico Gallus dovrebbe proclamare il lutto cittadino per il giorno dei funerali.