Festa della Madonna del Rimedio: in mostra a Oristano alcuni documenti inediti
La mostra documentaria si intitola “Da Nuracraba alla Basilica del Rimedio” ed è curata dall’archivista Raffaele Cau Bua. Tra circa trenta documenti esposti, anche la relazione compilata nel 1945 dal canonico Felice Mastino, nella quale vengono elencate le testimonianze di persone affette da malattie guarite miracolosamente per intercessione della Vergine del Rimedio
Oristano Mancano meno di due settimane alla festa della natività di Maria, la cui solennità sarà celebrata nella Basilica del Rimedio. Tra le attività previste in preparazione alla ricorrenza, l’arciprete e rettore del santuario monsignor Gianfranco Murru, ha presentato il nuovo libretto contenente i vari momenti liturgici che precedono l’evento in programma domenica otto settembre, come la mostra documentaria “Da Nuracraba alla Basilica del Rimedio”, curata da Raffaele Cau Bua, archivista della curia oristanese, che mette a disposizione dei visitatori alcuni documenti storici ritrovati recentemente negli archivi della curia locale. Un percorso lungo quattrocento anni, durante i quali vengono ripercorse le vicende umane che hanno interessato quanti vivevano e lavoravano nell’area urbana di Oristano. Le informazioni, quasi tutte inedite, tratte dai Quinque Libri, riguardano nascite, cresime, matrimoni, defunti e stato delle anime, tenuti dai parroci che ne curavano l’aggiornamento. Tra i circa 30 documenti esposti, anche l’interessante relazione compilata nel 1945 dal canonico Felice Mastino, nella quale vengono elencate le testimonianze di persone affette da qualche malattia, guarite miracolosamente per intercessione della Vergine del Rimedio. La solennità della festa in onore della madonna è stata celebrata dal concerto per organo, proposto dal Maestro Fabio Frigato, che ha eseguito brani scritti, tra gli altri, da Giovanni Morandi e Girolamo Frescobaldi, molto apprezzati dal pubblico presente.
Di grande interesse anche l’intervento di Maria Antonietta Motzo, docente nel liceo artistico oristanese Carlo Contini. La sua relazione verteva sull’importanza delle statue lignee presenti in Sardegna: «Statue a lungo trascurate dalla ricerca storica e dal clero secolare, probabilmente a causa del materiale con cui sono state realizzate, considerato meno pregiato rispetto al marmo – ha detto la professoressa Motzo – un patrimonio importante quasi del tutto ignorato dai manuali di storia dell’arte nazionale, e anche a livello locale. Nel 2006, sono state censite oltre 100mila opere, di cui 10mila sculture lignee. Osservando quelle prodotte dal seicento in poi – ha aggiunto – si nota un equilibrio tra la tradizione gotica e rinascimentale e l’apertura alle novità italiane, spagnole, francesi e fiamminghe. Nella diffusione delle opere un ruolo significativo è stato svolto dai mercanti d’arte “sardizzati” e dallo sviluppo dell’editoria, che ha contribuito a far conoscere immagini devozionali, divenuti modelli per la produzione artistica locale». L’impegno di Monsignor Gianfranco Murru, oltre ad assicurare la vicinanza ai familiari dei degenti nel Centro di riabilitazione di Santa Maria Bambina, ha consentito di restaurare cinque statue lignee di grande importanza storica, compresa quella della Madonna del Rimedio, e alcuni ex voto. La mostra rimarrà aperta fino al 10 settembre, dal lunedì al mercoledì, e sarà visitabile dalle 18 alle 21.