Il sindaco di Bosa: «Uffici aperti anche il pomeriggio». No di Poste
Per la società non ci sono i numeri di utenti che giustifichino un ritorno al passato
Bosa Poste italiane non ritiene che l’Ufficio postale di Bosa debba aprire anche nel pomeriggio, come avveniva nel periodo che precedeva le restrizioni per il covid. Da allora in poi, all’ora di pranzo si chiudono le porte e si abbassano le serranda e non c’è intenzione di cambiare rotta. La risposta arriva dopo la richiesta avanzata ad agosto scorso dal sindaco Alfonso Marras alla dirigenza territoriale della società. È una decisione che l’amministrazione civica locale non condivide affatto e che anzi apre a uno scontro diretto da parte del primo cittadino scandito da un tagliente «non mi fermo». Per Alfonso Marras Bosa «non può accettare che l’Ufficio postale di Bosa resti chiuso il pomeriggio. Andremo avanti con la nostra richiesta percorrendo ogni strada possibile» dichiara il primo cittadino.
Questa è la situazione che fa seguito al diniego arrivato nei giorni scorsi durante un colloquio in videoconferenza con la dirigenza territoriale di Poste, riferiscono dalla casa comunale di via Garibaldi. La motivazione del diniego all’apertura pomeridiana dell’ufficio di Bosa, ritenuta non necessaria da Poste italiane, sta nei dati raccolti. Il giro dei numeri non sarebbe tale da giustificare un ulteriore impegno dell’ufficio della città. Comunque i dirigenti territoriali dell’azienda si sarebbero riservati di operare in futuro ulteriori valutazioni, aggiungono dal Comune. Sono argomenti che però Alfonso Marras non ritiene «convincenti», visto che il sindaco ribadisce: «La situazione attuale non è accettabile: ogni giorno all’ufficio postale si formano lunghe code, con attese anche di una o due ore per gli utenti». Pertanto, la reazione del primo cittadino è ancora una volta determinata e senza tentennamenti: «Reitero la mia richiesta a Poste per la riapertura degli uffici anche nelle ore pomeridiane».
Alla sua richiesta aggiunge anche un’altra motivazione formulata a chiare lettere: «Considerato inoltre che tra i disservizi più evidenti – mette in rilievo ancora il sindaco di Bosa – crea molto malcontento il ritardo sistematico nel recapito a domicilio di raccomandate, bollette, posta ordinaria e pacchi, con l’apertura pomeridiana si ridurrebbero di molto le file per le normali operazioni finanziarie, di spedizione, di raccomandate e il ritiro di pacchi, posta, spid e tutti i servizi erogati» compresi quelli del Comune. Anche la stessa amministrazione civica, insomma, subisce ripercussioni dirette dall’apertura o meno dei servizi pomeridiani della società del servizio postale. Non resta adesso che attendere eventuali ulteriori decisioni o precisazioni di Poste italiane, dopo le dichiarazioni battagliere di Alfonso Marras, deciso ad andare avanti.