Dal pozzo di Santa Cristina al nuraghe Losa: 110mila presenze nel 2024
Per i gestori dei siti la chiave del successo è un’accurata azione di marketing
Abbasanta Non ci sono solo i Giganti di Mont’e Prama e le rovine di Tharros tra le mete privilegiate di visitatori e viaggiatori, prese d’assalto anche nella bassa stagione. Il turismo culturale fa presa anche nell’entroterra della provincia, dove a intercettare il maggior flusso di estimatori e di visitatori occasionali sono il parco Nuraghe Losa di Abbasanta, il villaggio preistorico di Santa Cristina a Paulilatino e le antiche terme romane di Fordongianus (di cui parleremo in un pezzo a parte). Sull’asse Guilcier-Barigadu convergono decine di migliaia di persone, ma mai come in questo momento i siti gestiti sono arrivati tanto vicini a sfondare il tetto delle 110mila presenze. L’area di Santa Cristina si appresta a bissare l’ eccezionale risultato del 2023, quando superò la soglia delle 75mila presenze, mentre il sito di Losa ha già stabilito un nuovo primato interno facendo registrare il più alto numero di accessi dal 2019, anno in cui raggiunse le 26mila unità. I biglietti staccati negli ultimi undici mesi hanno quasi raggiunto quota 27mila e c’è ancora un margine di cinque settimane per ritoccare al rialzo le cifre. La congiuntura favorevole è un’iniezione di fiducia per i gestori della Paleotur, che attribuiscono la tendenza positiva a un concorso di fattori «Hanno funzionato bene l’attività promozionale sui social media e sul sito web e la biglietteria on-line, cui si deve un incremento del 10 per cento delle prenotazioni. A questo si aggiunge l’effetto del maltempo durante l’estate, che ha spinto i turisti a riversarsi dalle spiagge alle zone interne», sottolinea il presidente Dario Vinci.
L’appeal di Losa è in crescita soprattutto tra i visitatori sardi e della penisola, e, in misura minore, tra i turisti del centro e nord Europa. Nella prima parte dell’anno ha dato un apporto notevole il turismo scolastico, ma il nuraghe Losa è anche una wedding destination apprezzata, scelta quest’anno da quattro coppie di sposi. Non vengono trascurati gli investimenti su accessibilità e fruibilità del sito, dove è stato recentemente creato un percorso-visite digitalizzato che permette la lettura o l’ascolto in quattro lingue della descrizione di architettura e storia dei monumenti. «L’intento per l’avvenire» dichiara Vinci «è quello di rendere il sito sempre più attrattivo e fruibile implementando l’offerta sul piano tecnologico, dei servizi e del comfort». Si viaggia a vele spiegate verso un nuovo primato anche al parco archeo-botanico di Santa Cristina, che da gennaio a ottobre è stato visto da 71.269 persone: «Il 2023 è stato l’anno record con 75.150 presenze e l’andamento del 2024 ci consentirà di ripetere l’exploit e forse di migliorare il dato. Ma la sola conferma sarebbe un grande successo se paragonata alla media del precedente trentennio, che si attestava intorno ai 40mila visitatori» ricorda il presidente dell’Archeotour, Massimo Muscas. Per il gestore la chiave del successo è un’accurata azione di marketing: «Nel 2019 affidammo la campagna promozionale a una società specializzata e questo fruttò ben 52mila biglietti staccati» riferisce Muscas. Le visite guidate al pozzo sacro e al nuraghe sono il pilastro dell’offerta che prossimamente sarà incrementata: «Agli inizi del 2025 – anticipa il referente dell’Archeotour – «sarà inaugurata la sezione archeologica e multimediale del Museo Palazzo Atzori».