La Nuova Sardegna

Oristano

L’iniziativa

Nasce Città Futura, la politica «fuori dal Comune»

di Maria Antonietta Cossu

	Una seduta di consiglio comunale a Ghilarza (archivio)
Una seduta di consiglio comunale a Ghilarza (archivio)

I cittadini di nove centri dell’Alto Oristanese insieme «per ridare alle comunità il potere di proporre»

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Abbasanta Nasce Città Futura, spazio di confronto con il quale gettare le basi di un processo partecipativo alla vita politica e amministrativa del territorio. L’input arriva dall’omonimo comitato intercomunale costituitosi le scorse settimane con l’intento di restituire ai cittadini il ruolo propositivo che gli compete nella discussione delle scelte che attengono al contesto in cui vivono. I confini ideali di questa forma embrionale di agorà ricalcano quelli fisici del Guilcier, da cui provengono gli oltre venti membri che hanno aderito al nucleo originario formatosi su impulso di Alberto Marceddu, docente di 36 anni originario di Norbello. L’urgenza avvertita dal comitato è quella di riaffermare i principi della cittadinanza attiva supplendo ai vuoti che a loro avviso denota l’apparato democratico del territorio a causa dell’assenza di una rappresentanza all’opposizione consiliare in diversi Comuni, e in alcuni casi per la difficoltà o l’incapacità dei gruppi di governo locali di coinvolgere la collettività in un percorso di condivisione.

«Vorremmo riappropriarci della funzione di cittadini e promuovere una maggior consapevolezza culturale, risorsa strategica per la creazione di un ambiente dinamico e innovativo – afferma Alberto Marceddu –. La partecipazione e il coinvolgimento nelle attività amministrative e politiche comunitarie procedono spesso in una direzione che esclude i cittadini e le cittadine dalla costruzione di una visione unitaria delle nostre comunità. Vogliamo invertire la tendenza». La missione è ambiziosa, lo dicono anche i fondatori di Città Futura, che non a caso si ispirano al modello di società e ai principi enunciati da Antonio Gramsci nella pubblicazione del 1917 da cui l’organismo sovracomunale di matrice popolare trae il nome.

«L’obiettivo è di sviluppare una società unitaria che rimetta al centro la persona e i suoi bisogni stimolando dialogo e innovazione – spiega il presidente, che identifica il comitato nel collante tra la società civile, le imprese e le istituzioni. Un’entità in grado di offrire una voce popolare indipendente e politica e di gettare le basi per la costruzione dal basso di un’identità comunitaria». Il campo d’azione in cui intendono muoversi i promotori del progetto abbraccia problematiche e ambiti della vita pubblica, incluse politiche giovanili a loro avviso carenti e quasi mai elaborate dai giovani, la sanità e gli altri servizi essenziali, l’abbandono scolastico e la riorganizzazione della rete dei presidi dell’istruzione continuamente sacrificata nel nome del risparmio, passando per tematiche d’interesse più generalistico come la transizione energetica».

«I temi affrontati da Gramsci nello scritto pubblicato 107 anni fa (analfabetismo, miseria, insofferenza, periferie, necessità di una cultura accessibile a tutti) sono ancora attuali e rilevanti per il nostro territorio – sottolinea Marceddu –. Proposte e iniziative sono già state abbozzate in un programma di massima dal direttivo, che rivolge un appello agli abitanti dei nove comuni della zona perché si uniscano al comitato e lo facciano crescere con l’apporto di nuove energie e suggerimenti.

«La partecipazione attiva e consapevole da parte di tutti è fondamentale. Città Futura nasce proprio dall’esigenza di dare spazio a ogni voce e sensibilità perché insieme edifichino una comunità più forte, capace di affrontare le sfide del futuro – asserisce la segretaria Daniela Meloni, di Norbello –. Il mio augurio è che Città Futura diventi un punto di riferimento per chiunque desideri fare la propria parte, un luogo di confronto e azione in cui lavorare alla costruzione di una società più consapevole e proiettata verso l’ avvenire». Un impegno sottoscritto da tutto l’organo collegiale, di cui fanno parte anche Gabriele Onida di Ghilarza, vicepresidente, Paolo Licheri di Abbasanta, tesoriere, e il compaesano Gioele Medde.

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