La città si allarga, ma si spopola: «Il Piano urbanistico va modificato in fretta»
Si continua a costruire, ma i residenti sono calati e le case restano vuote. Maria Obinu e Umberto Marcoli: «Strumento vecchio, pensato per 15mila abitanti in più».
Oristano «Così la città non può crescere. Il Piano urbanistico è superato e va rivisto». Lo chiede la minoranza di Alternativa Sarda e Democratica che ieri, non partecipando al voto, ha fatto saltare l’approvazione in commissione urbanistica di una lottizzazione che ora dovrà passare direttamente all’esame del consiglio comunale. Ieri infatti, in commissione mancavano componenti della maggioranza. Era invece presente la minoranza, rappresentata proprio dai consiglieri Maria Obinu e Umberto Marcoli che hanno deciso di partecipare evitando di far saltare la seduta per mancanza del numero legale. Da esaminare c’era il piano di lottizzazione presentato dalla società Entu Estru Holding srl – Esse 5 srl che prevede la costruzione di quindici nuove villette nella zona di Città giardino. La minoranza però, dopo aver consentito lo svolgimento dei lavori, ha deciso di non partecipare alla votazione. A quel punto il risultato è stato inevitabile: la seduta è stata sciolta e si rimanda tutto all’esame del consiglio comunale.
«Abbiamo scelto, per ragioni strettamente politiche, di non partecipare al voto relativo alla discussione sorte per la delibera relativa a un piano di lottizzazione. Una decisione che non mirava a mettere in difficoltà la maggioranza, ma a evidenziare una questione che riteniamo cruciale per il futuro della città: la mancata revisione del Piano urbanistico comunale», spiegano Maria Obinu e Umberto Marcoli. «Ci troviamo ancora una volta a discutere di nuove lottizzazioni per la realizzazione di abitazioni singole, in una città che, purtroppo, sta affrontando un costante decremento demografico – proseguono i consiglieri –. Continuare su questa strada, senza intervenire in modo strutturale sul Puc, significa assecondare una logica di espansione non sostenibile, compromettendo ulteriormente aree urbane già segnate da scelte discutibili del passato».
Maria Obinu precisa che l’intento non era certo quello di bloccare la lottizzazione, poi spiega perché il Puc sia da rivoluzionare: «Il piano risale al 2011 quando si ipotizzava una crescita della popolazione di 15mila abitanti. Le cose sono andate nel modo opposto: Oristano in questi anni ha visto un importante calo demografico e, a conti fatti, tra qualche anno saremo destinati ad avere non 15mila abitanti in più ma in meno. A questo punto serve con urgenza la revisione come sollecitiamo da tempo». Alternativa Sarda scrive infatti: «Riteniamo che sia urgente avviare un percorso di revisione del Puc che tenga conto delle reali esigenze della comunità, evitando interventi che non rispondano a una visione strategica per il futuro di Oristano». Maria Obinu indica poi una serie di problemi che devono essere subito affrontate, partendo dall’housing sociale e l’edilizia sociale «Temi sui quali – denuncia – questa amministrazione comunale è assente».
Poi affronta anche i motivi che, a suo giudizio, sono tra le cause del calo degli abitanti del capoluogo. Parla del ridotto potere d’acquisto delle famiglie: «Sono sempre meno coloro che possono permettersi investimenti nell’ordine di 400mila euro per acquistare una villetta. C’è poi da considerare il numero sempre più alto di singoli e chi vive da solo raramente può o vuole spendere tanto per la casa». Quindi critica fortemente la mancata revisione del Puc anche sotto il profilo urbanistico e del cosiddetto consumo del territorio. «La città continua a espandersi verso il fiume e la costa, contemporaneamente aumenta il numero delle abitazioni vuote e tante restano invendute. Se continuiamo in questa direzione la gente continuerà ad abbandonare Oristano per andare ad abitare dov’è più sostenibile, soprattutto sotto il profilo dei prezzi».