La Nuova Sardegna

Oristano

Sicurezza

Il sindaco: «Non c’è una baby gang, sono gesti isolati» ma alcuni giovani sono finiti anche dai carabinieri

di Paolo Camedda
Il sindaco: «Non c’è una baby gang, sono gesti isolati» ma alcuni giovani sono finiti anche dai carabinieri

Il Comune e le forze dell’ordine sono intervenuti sugli episodi più gravi. Genitori convocati anche in caserma

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Cabras Di fronte al moltiplicarsi delle segnalazioni da parte di cittadini su azioni di una certa gravità commesse da gruppi di giovani adolescenti, le istituzioni intendono correre ai ripari. Il sindaco Andrea Abis però ridimensiona la situazione: «Dai racconti emerge un quadro severo. Francamente parlare di un grande Comune come Cabras ostaggio di una baby gang mi sembra un’esagerazione rispetto alla realtà. È vero, c’è una serie di fenomeni, ma si tratta di gruppetti di ragazzini e ragazzine che hanno compiuto diversi episodi di cui si è venuti a conoscenza». Prosegue Abis: «Rivolgo un invito a tutti: le porte del Comune sono aperte per chiunque voglia segnalare episodi, ma deve informarci, mettendoci nelle condizioni di poter intervenire. Oppure si faccia denuncia alla stazione dei carabinieri. Occorre attivare i meccanismi giusti, non si può dirsi impauriti e non mettere le istituzioni in condizioni di intervenire».

Il Comune sarebbe già stato informato di alcuni degli episodi descritti. «Appena ce l’hanno comunicato – dice il primo cittadino – sono stati raggiunti i ragazzi e i loro genitori e li abbiamo convocati. Ci abbiamo lavorato e in alcuni casi sono arrivati provvedimenti di tipo superiore e sono stati condotti dai carabinieri. Tutto è stato fatto senza dare comunicazione istituzionale, ma posso garantire che diversi comportamenti più gravi denunciati sono stati trattati e gestiti».

Le vittime dei gruppi di minori sono principalmente soggetti deboli: anziani soli, disabili, extracomunitari. «Sono azioni commesse da pochissimi ragazzi, che pensiamo di avere individuato – prosegue Abis –, tuttavia non siamo messi nelle condizioni di operare in maniera perfetta. Non possiamo basarci su racconti di terzi, né, in uno stato civile, sono tollerabili movimenti volontaristici di ronda, come qualcuno ha paventato sui social, che non sono assolutamente concepibili dal punto di vista civile e di legalità. Nessuno può ergersi ad autorità se non ne ha titolo».

L’obiettivo del Comune è il recupero dei giovani coinvolti. «Le istituzioni sono molto interessate al recupero di questi ragazzi. Poi è bene distinguere fra i comportamenti: un conto è abbandonare un cartone di una pizza, un conto è lanciare delle uova contro una persona. Non si può appiattire tutto. I ragazzi che si sono resi responsabili di atti gravi noi li vogliamo incontrare, perché evidentemente non sono consapevoli dei problemi cui vanno incontro». Aggiunge il sindaco: «Il loro atteggiamento non è accettabile e viene sanzionato, devono essere consapevoli che vivono in una società civile che ha delle regole basate sul rispetto altrui, soprattutto dei soggetti più vulnerabili. E questa è la parte della cura verso situazioni esistenti. Il Comune sta investendo ingenti risorse finanziarie e di tempo e sta sviluppando ulteriori progetti per la prevenzione». Quindi si rivolge ai cittadini: «Voglio tranquillizzarli: in questo momento non siamo ostaggio di una baby gang, né ci sono gruppi che possono importunare altre persone. Se però qualcuno vedesse comportamenti non accettabili, ce li segnali e noi interverremo».

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