Le maschere sarde tornano in piazza con la magia di “A Maimone”
A Samugheo l’atteso appuntamento cui parteciperanno le figure tradizionali del carnevale isolano
Samugheo Domenica 16 febbraio “A Maimone” celebra la sua ventottesima edizione con una giornata ad alta intensità che si preannuncia ricca di emozioni. L’associazione culturale Mamutzones, edizione dopo edizione si rende ancora una volta protagonista di un piccolo miracolo organizzativo allestendo l’evento che affonda le radici nel passato ma che allo stesso tempo guarda alla modernità. Samugheo si prepara dunque ad accogliere le figure tradizionali del carnevale antico barbaricino: Boes e Merdules da Ottana, Sos Thurpos da Orotelli, Su Bundu da Orani, Sas Mascheras Limpias da Fonni, Sos Tumbarinos da Gavoi, Su Turcu di Ollolai, Sos Intintos, Sos Maimones e Sos Murronarzos da Olzai, Is Sonaggiaos e s’Urtzu da Ortueri, oltre alle maschere della tradizione samughese, I’ Mamutzones (si esibirà anche il gruppo dei bambini), S’Urtzu, Su Omadore, Su Tragacorgios e Su Carru ‘e Minchileo.
Alla sfilata, con inizio alle 16 e che si snoderà nelle vie principali del paese, da via Gramsci, alla centrale piazza Sedda per concludersi nella via Vittorio Emanuele, parteciperà, inoltre, per la prima volta anche la maschera del Pust di Rodda, una figura del carnevale tradizionale friulano, proveniente da Pulfero (Udine). Il Pust di Rodda simboleggia il risveglio della terra dopo il lungo sonno invernale. Un rito molto sentito e altrettanto spettacolare che per la prima volta sarà proposto a Samugheo nell’ambito di uno scambio culturale che vedrà l’associazione culturale Mamutzones partecipare il prossimo 22 febbraio alla rassegna friulana. Il programma di A Maimone 2025 inizierà nella mattinata di domenica alle 10 al Museo unico dell’arte tessile sarda con il tradizionale convegno dal titolo “Su Connotu e su tempus benidore. Quale futuro per tradizioni e lingue di Sardegna nella modernità”.
Soddisfatto il sindaco di Samugheo Basilio Patta: «A Maimone non si limita ad una mera sfilata di maschere, seppure interessante e suggestiva per lo spettatore, ma va molto oltre, rappresentando a pieno titolo una fetta importante di quello che è la tradizione e la cultura della comunità samughese».
Igor Saderi (presidente dell’associazione Mamutzones): «Anche quest’anno siamo arrivati al termine di un percorso organizzativo che ci ha visti impegnati giorno e notte per garantire la piena riuscita dell’evento, sia sotto il profilo dell’esperienza che della sicurezza. Anno dopo anno cerchiamo di confermare gli esperimenti riusciti nelle precedenti edizioni, come i maxischermi e un piano sicurezza molto articolato, e di aggiungere sempre qualcosa in termini di promozione dell’evento e comunicazione».