La Nuova Sardegna

Oristano

Prefettura

L’invasione di cinghiali fa paura, scatta un piano per catturarli

di Paolo Camedda
L’invasione di cinghiali fa paura, scatta un piano per catturarli

Al vaglio un progetto per contrastare la diffusione degli animali nei centri abitati e lungo le spiagge

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Cabras «Stiamo studiando un metodo efficace per catturare i cinghiali, portarli via e rilasciarli in un habitat adeguato. Il vecchio sistema provinciale delle gabbie, come era stato concepito, si è rivelato infatti inefficace». A dirlo è il sindaco di Cabras, Andrea Abis, dopo aver chiesto e ottenuto martedì un incontro in prefettura nel quale, in presenza di tutte le componenti coinvolte, Corpo forestale, Questura e i veterinari, ha preso forma il nuovo piano di contrasto alla diffusione degli animali nel territorio. Le misure finora adottate per provare a contrastare la crescita incontrollata del numero di cinghiali nel Sinis si sono dimostrate inefficaci. «Fino ad oggi c’è stato un insuccesso delle decisioni messe in campo», spiega il sindaco di Cabras: «Questo perché come ho riferito durante l’incontro in prefettura, i cinghiali, anche di grandi dimensioni, sono ormai stanziali a San Giovanni. In forma singola o in mandria, determinano condizioni di pericolo per le persone, residenti e turisti, che temono un attacco diretto, soprattutto in presenza di individui maschi o di scrofe con le cucciolate, condizioni di mancata igiene, grossi problemi legati alla raccolta di rifiuti urbani, visto che c’è uno spargimento continuo per tutta la borgata, condizioni di insicurezza per i dipendenti della ditta dei rifiuti, che in alcuni casi devono far fronte alla raccolta con i cinghiali vicini». Non solo, aggiunge Abis: «C’è tutto il discorso legato alla fruizione. È stata più volte segnalata la presenza dei cinghiali all’interno dell’area archeologica di Tharros, anche esemplari di grossa taglia. C’è una continua manomissione delle aiuole, perché i terreni vengono arati dagli animali, e noi come amministrazione abbiamo appena concluso un importante lavoro pubblico con le aiuole della camminata e temiamo possa essere oggetto della distruzione dei cinghiali, con conseguente perdita di soldi pubblici». Insomma, continua il primo cittadino, «a San Giovanni c'è una situazione che ci preoccupa, perché non possiamo essere ostaggio delle scorribande di questi animali selvatici, totalmente fuori controllo».

L’invasione dei cinghiali nel Sinis non risparmia nemmeno Funtana Meiga. «A Funtana Meiga i cinghiali scorrazzano lungo le strade liberamente – sottolinea il sindaco – e anche lì abbiamo problemi con i rifiuti. Si aggiungono poi quelli con le linee idriche, che vengono puntualmente distrutte. D’estate abbiamo avuto forti perdite nell’impianto, i tubi sono stati distrutti. E abbiamo le giuste lamentele di tutti. Tutte queste cose sono state riferite al prefetto e gli ho chiesto di intervenire per mettere in campo un’azione importante». Abis si è detto soddisfatto della risposta avuta da tutti i partecipanti: «La riunione in prefettura è durata circa due ore. Bisogna dare una risposta al tema. C’è stata un’ottima partecipazione, tutti hanno dato il loro contributo e giudico molto positivamente l’incontro che ha espresso la volontà comune di introdurre una misura di soluzione che affronti il problema in maniera diversa dal passato. Mercoledì poi abbiamo fatto la riunione operativa alla Questura di Oristano per definire le misure attuative che metteremo in piedi». In cosa consisterà il nuovo piano? «È volontà comune delle parti non ricorrere all’abbattimento degli animali», spiega Abis.

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