La Nuova Sardegna

Oristano

Lavori pubblici

Porticciolo: tre mesi di attesa e i lavori ancora non partono

di Enrico Carta
Porticciolo: tre mesi di attesa e i lavori ancora non partono

Comune impantanato con le richieste di integrazioni formulate dalla Regione e la società di gestione chiede un incontro

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Oristano In principio era il 7 gennaio. Poi si era parlato del 20 febbraio o giù di lì. Siamo ad aprile e nulla si muove. Le placide acque del porticciolo restano tali, si agitano invece i cuori delle Marine Oristanesi che, di fronte ai lavori di riqualificazione della struttura che ancora non partono, hanno chiesto un incontro urgente al sindaco per avere chiarimenti sulla situazione. A Torregrande infatti non si muove foglia, nonostante diverse banchine per un totale di novanta posti barca siano state liberate proprio per far spazio al cantiere. La società di gestione ha compiuto questa mossa sulla base delle indicazioni dell’amministrazione che dava come imminenti i lavori e così dai primi di gennaio alcuni moli sono “disabitati”. Solo che di operai e ruspe non c’è traccia né c’è una data certa di quando arriveranno. Gianni Salis il presidente delle Marine Oristanesi è preoccupato: «Si va da un rinvio all’altro e ci si dimentica che la nostra è una società che ha necessità di introiti per stare in piedi. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto, ma questa situazione di stallo ci sta penalizzando enormemente. Le spiegazioni sul perché dei ritardi che ci vengono date non sono mai chiare del tutto e iniziamo ad avere seri dubbi sul fatto che ci si trovi di fronte a delle richieste di correzioni banali».

Si tratta di integrazioni e chiarimenti sul progetto sollecitate dalla Regione, che il Comune, con in testa l’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete che si augura una svolta rapida, assicura non essere in discussione nella sua totalità e nemmeno su aspetti macroscopici. A quelle richieste seguono poi i tempi per preparare le relazioni in cui l’ufficio Tecnico spiega ai loro referenti in Regione i motivi di determinate scelte progettuali, per cui la procedura si sta allungando a dismisura. In queste settimane di attesa ci sono stati già alcuni incontri tra i tecnici delle due amministrazioni – va ricordato che la struttura appartiene alla Regione e che il Comune è solo l’esecutore del progetto –, ma ancora questi faccia a faccia non sono stati risolutivi e la Regione non ha apposto la firma ultima che sancisce che il cantiere può finalmente partire. Il cronoprogramma prevedeva un termine di circa nove mesi per il completamento delle opere, ma a questi bisogna ora aggiungere questo trimestre che è passato invano.

Per tamponare il problema ed evitare una chiusura totale della struttura, la società aveva deciso di attuare una rotazione tra le imbarcazioni ormeggiate, in modo da avere sempre liberi i moli interessati dalle specifiche fasi di lavori. Questo ovviamente ha un costo perché gli ormeggi ora non occupati non vengono pagati dai diportisti che non li stanno utilizzando. Più si procrastina l’inizio del rifacimento della struttura più i mancati introiti aumentano e allora ecco i motivi della richiesta di incontro urgente inviata al sindaco Massimiliano Sanna (arrivato al ventiseiesimo giorno di crisi politica irrisolta) dalle Marine Oristanesi. «Di pazienza ne abbiamo avuto tantissima, la disponibilità da parte nostra non è mancata», conclude Gianni Salis, ricordando che tra la società di gestione del porticciolo e il Comune esiste un accordo con dei paletti molto stretti che va rispettato da entrambe le parti. Avviso ai naviganti.

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